Intervista card. O’Malley: necessario ascolto delle vittime
Fabio Colagrande - Città del Vaticano
"La cosa più importante per un vescovo è ascoltare per capire la sofferenza delle vittime". Risponde così il cardinale Seán Patrick O’Malley, O.F.M. Cap., Arcivescovo di Boston, Presidente della Pontificia Commissione per la tutela dei minori all'indomani della prima giornata di lavori in Vaticano, nella quale è risuonata forte la testimonianza di cinque vittime di abusi provenienti da tutto il mondo.
Il porporato si sofferma sul ruolo della collegialità nella reazione a questo grave problema e sul fondamentale compito dei laci:
R: - Credo che la cosa più importante per un vescovo sia ascoltare l’esperienza delle vittime per capire la sofferenza e la serietà di questo problema nella Chiesa. In questo senso avere testimonianze durante il nostro raduno è molto importante. So che era stato chiesto ai vescovi di parlare con le vittime prima dell’incontro a Roma, ma credo che non tutti abbiano potuto farlo, dunque almeno qui hanno potuto ascoltare personalmente queste esperienze. L’ascolto è tanto importante per aver una risposta pastorale davanti a questo problema.
Si parla di collegialità nella reazione agli abusi. Cosa significa?
R. - Significa che tutti noi, vescovi, dobbiamo lavorare insieme come collegio vescovile. Tutti abbiamo una responsabilità di prenderci cura di questo problema nel mondo intero. Quando c’è un problema di abusi sessuali, uno scandalo, in una parte del mondo, ci sono ripercussioni dappertutto, no? Siamo in un villaggio globale. È molto importante per i vescovi lavorare insieme per rispondere, aiutarci reciprocamente, dare aiuto soprattutto ai Paesi dove mancano le risorse per affrontare questo problema. La collegialità quindi è molto, molto importante: dobbiamo fare questo insieme e seguendo gli stessi criteri, ponendo la questione della "sicurezza" come la priorità dell’intera Chiesa.
I laici possono collaborare con i vescovi e con la Chiesa in questo campo?
R. - La loro presenza è cruciale. È impossibile che i vescovi facciano questo senza l’aiuto dei laici.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui