Nella Giornata Mondiale del Malato, vivere lo spirito della comunione
Robin Gomes - Città del Vaticano
Papa Francesco ricorda l'odierna Giornata mondiale del malato con un tweet in cui sottolinea che "L’atteggiamento generoso verso i malati è sale della terra e luce del mondo. La Madonna di Lourdes ci aiuti a praticarlo, e ottenga pace e conforto per tutti i sofferenti". Per l'oocasione, una delegazione del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale è a Calcutta. Agli ammalati e ai poveri i delegati portano il Messaggio del Papa e partecipano ad incontri sulla pastorale della salute. Lo scorso dicembre, Papa Francesco ha nominato il cardinale del Bangladesh, Patrick D'Rozario, come suo inviato a Calcutta per questa Giornata 2019 arrivata alla 27ma. edizione. Il tema è tratto dal Vangelo di Matteo (10,8): «Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».
Eminenza, lei è il delegato ufficiale di Papa Francesco alla Giornata Mondiale del Malato a Calcutta (India), che si trova nello Stato indiano del Bengala occidentale al confine con il Bangladesh, uno Stato in cui la lingua maggiormente parlata è il bengalese. Cosa prova, quali sono i suoi sentimenti al riguardo? Lei è stato scelto dal Papa: è il il primo cardinale bengalese scelto per rappresentare il Santo Padre a questa Giornata Mondiale del Malato a Calcutta…
R. – Sì, sono grato al Santo Padre per avermi scelto come suo rappresentante per questa importante Giornata, le cui celebrazioni sono iniziate il 9 e culmineranno oggi 11 febbraio. Immediatamente dopo la nomina, ho provato un profondo sentimento di gioia e di comunione, di comunione tra i due Bengala. Inoltre, il Santo Padre, nella lettera che mi ha personalmente indirizzato, ha mostrato apprezzamento per il mio spirito di comunione con ogni persona, e specialmente con i poveri. E anche il suo messaggio per la Giornata Mondiale del Malato affronta questo spirito di comunione, che significa dare in maniera davvero generosa agli altri.
Quello che abbiamo ricevuto non l’abbiamo mai pagato, e dovremmo darlo alle persone che sono più nel bisogno. Quindi ho percepito un sentimento di gioia a Calcutta: la città celebra la gioia della comunione con i malati, insieme con Santa Teresa, che è l’icona della passione, dell’amore, della generosità e del servizio di Dio per i poveri e gli infermi. Quindi desidero davvero fortemente fare esperienza di tutto questo insieme con Santa Teresa di Calcutta.
Quello che Santa Teresa è stata e ancora è per Calcutta rispecchia quello che Gesù fu per la Galilea, per le persone che erano intorno a lui: tutto ciò che accadeva in Galilea si diffondeva poi in tutto il mondo in quel periodo. E nello stesso modo, la città di Calcutta, la santa di Calcutta, diffonderà lo stesso messaggio di Gesù - come una Galilea dei tempi moderni - al mondo intero. Trascorreremo questi giorni di celebrazioni in preghiera; saranno giorni di riflessione e nei quali parleremo con le persone, mostrando il nostro amore e la nostra compassione per i poveri e le persone che si trovano più nel bisogno.
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