La "trasparenza" al centro della terza giornata dell'incontro sui minori
Sergio Centofanti - Città del Vaticano
La “trasparenza” è il tema al centro della terza giornata dell'incontro in Vaticano su "La protezione dei minori nella Chiesa" (21-24 febbraio). I temi dei primi due giorni sono stati quelli della responsabilità e dell’accountability (il rendere conto).
Il frutto della luce consiste nella giustizia e nella verità
Anche stamattina i lavori si sono aperti nell’Aula Nuova del Sinodo, alla presenza del Papa, con la preghiera iniziale. Dopo l’inno del “Veni, Creator Spiritus”, è stato letto un passo della Lettera di San Paolo agli Efesini (Ef 5, 1-11) che esorta a camminare nella carità:
“Di fornicazione e di ogni specie di impurità o di cupidigia neppure si parli fra voi - come deve essere tra santi - né di volgarità, insulsaggini, trivialità, che sono cose sconvenienti. Piuttosto rendete grazie! Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro - cioè nessun idolatra - ha in eredità il regno di Cristo e di Dio. Nessuno vi inganni con parole vuote: per queste cose infatti l'ira di Dio viene sopra coloro che gli disobbediscono. Non abbiate quindi niente in comune con loro. Un tempo infatti eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come figli della luce; ora il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità. Cercate di capire ciò che è gradito al Signore. Non partecipate alle opere delle tenebre, che non danno frutto, ma piuttosto condannatele apertamente”.
Un abusato: ministri della luce si sono nascosti nelle tenebre
Come è accaduto nei giorni precedenti, è seguita la lettura dell’esperienza di un abusato:
"Mi sento come un mendicante alle porte del castello. Un mendicante di verità, di giustizia, di luce e tutto quello che ottengo è silenzio e pochissima informazione, che devo estrapolare. Sono stanco e sfinito, è come se si nascondessero dietro le loro mura, la loro dignità, i loro ruoli che non capisco. Mi fa male perché sono stato abusato, perché non dicono la verità e perché quelli che dovrebbero essere ministri della verità e della luce si nascondono nelle tenebre".
"Salvaci dalla tentazione di negare i crimini"
Un intenso silenzio ha preceduto l’orazione finale:
“Dio Santo, tu ci hai chiamato alla santità e ci hai inviato agli uomini come testimoni della tua verità. Ci hai illuminato con la luce del Vangelo e vuoi che viviamo come figli della luce. Ti preghiamo: dacci il coraggio di dire la verità e la libertà di proclamare la nostra responsabilità. Salvaci dalla tentazione di negare i crimini e nascondere l'ingiustizia. E dacci la forza di ricominciare da capo e di non arrenderci quando il peccato e la colpa oscurano la luce del Vangelo. Rafforza la nostra fiducia in tuo Figlio, che da solo è la via, la verità e la vita. Il tuo nome sia lodato per tutta l'eternità”.
Tre relazioni e liturgia penitenziale
Il programma odierno prevede due relazioni in mattinata: la prima (9.15) a cura di una religiosa nigeriana, suor Veronica Openibo, superiora generale della Società del Santo Bambino Gesù, sul tema “Essere disponibili: inviati nel mondo”. La seconda (10.00) è del card. Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga, presidente della Conferenza episcopale tedesca, che riflette sul tema “Una comunità di credenti trasparente”. La terza relazione è tenuta nel pomeriggio (16.00) dalla giornalista messicana Valentina Alazraki, vaticanista, sul tema “Comunicazione: a tutte le persone”. Alle 17.30 si tiene la Liturgia penitenziale nella Sala Regia. Domani mattina alle 9.30 l’incontro si conclude con la Messa celebrata sempre nella Sala Regia.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui