Vivere la Settimana Santa con le meditazioni del cardinal Ouellet
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
“E’ un itinerario di preghiera e meditazione per vivere profondamente la Settimana Santa, non solo attraverso il ricordo degli eventi della Passione e Resurrezione di Cristo, ma soprattutto seguendo la sua passione interiore, ciò che passa nel suo cuore”. Così il cardinale canadese Marc Ouellet , prefetto della Congregazione per i vescovi, parla del suo ultimo libro “Il dono della comunione”, Edizioni Terra Santa, presentato stasera nella libreria San Paolo di via della Conciliazione.
Un libro frutto di una vita di riflessione sul mistero pasquale
Una ricca presentazione del mistero eucaristico come anticipazione e rivelazione del mistero della Trinità, e dedicata al tema della gloria nella comunione trinitaria, “frutto – sottolinea il cardinale – di tutta una vita di riflessione sul mistero pasquale” . Con il cardinale Ouellet parlano del libro anche il giornalista Andrea Tornielli, direttore editoriale del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, e il direttore editoriale delle Edizioni Terra Santa, la casa editrice della Custodia francescana, Giuseppe Caffuli.
"La communio divina si dà a noi nella carne di Cristo"
Il testo, di 272 pagine, in libreria da una settimana, ruota attorno ad una frase che rimanda al dono della comunione trinitaria che si riceve nell’Eucaristia: “La communio divina si dà a noi nella carne di Cristo, e nella carne del Cristo risorto, che è la sua carne eucaristica, la sua vera carne”. Lo stimolo alla riflessione sul mistero pasquale, confida il prefetto della Congregazione per i vescovi, “è nato dall’incontro con il teologo Hans Urs von Balthasar, e il suo libro ‘Il cuore del mondo’, che mi ha fatto scoprire e amare la teologia del Triduo pasquale”.
"Le tre persone divine sono il sigillo del nostro essere"
Scrive ancora il 74enne cardinale, creato da Giovanni Paolo II nel 2003, e nominato da Benedetto XVI nel 2010 prefetto della Congregazione per i vescovi: “Siamo stati battezzati nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Siamo stati immersi in queste relazioni, perché le tre persone divine sono il sigillo con cui il nostro essere è stato segnato. È una realtà, non un sogno”. I testi inclusi nel libro provengono dalle meditazioni e omelie che il cardinale Ouellet ha tenuto in occasione della Settimana Santa 2017 alle religiose di Iesu Communio, Istituto religioso femminile spagnolo, e a un ampio gruppo di giovani in discernimento, che il cardinale ha accompagnato con la sua presenza e la sua parola.
"La comunità Iesu Communio attinge alla mia stessa fonte"
“Ho scoperto con gioia – racconta ancora il cardinale alla presentazione – che la comunità Iesu Communio attingeva alla mia stessa fonte”. L’umanità può partecipare a questa gloria ora, nel presente, attraverso la carne di Cristo, la carne del Risorto che viene donata qui e ora, in particolare nell’Eucaristia. Madre Verónica María, dell’Istituto Iesu Communio, scrive nell’introduzione citando il teologo Hans Urs von Balthasar: “Nella Chiesa di Gesù Cristo accadono incontri provvidenziali. Provvidenziali perché solo il Signore delle nostre vite sa come raggiungerci nel nostro peregrinare, con il suo passo deciso e tenero, per donarci la parola, lo stato d’animo e il gesto opportuno, e così avanzare con speranza rinnovata nel suo disegno di amore e di salvezza”.
Madre Veronica Maria: "un incontro provvidenziale"
“Un incontro provvidenziale e decisivo per Iesu Communio – spiega la religiosa - è stato quello con il cardinale Marc Ouellet nel marzo 2011, proprio pochi mesi dopo l’approvazione dell’Istituto. Il suo interesse e la sua gioia per questo carisma nascente, come per tutti i carismi che lo Spirito suscita e fa nascere nella sua Chiesa, ha dato al nostro peregrinare un impulso di incoraggiamento per addentrarci con più gioia e audacia in questo orizzonte umano-divino della sequela di Gesù Cristo”.
Contemplare il mistero d'amore del Dio uno e trino
La teologia del cardinale Ouellet torna al nucleo centrale del mistero di Dio uno e trino, evento fecondo di donazione e accoglienza tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Le sue parole sono un invito a guardare, contemplare e adorare con stupore e gratitudine questo mistero d’amore del Dio uno e trino, nostra origine e destino.
R. – Queste meditazioni sono un itinerario di preghiera, di riflessione, per vivere profondamente la Settimana Santa…
Lei sottolinea che nell’Eucaristia noi ci uniamo in comunione non solo con Cristo ma anche al Padre e allo Spirito Santo. È questo un po’ il cuore?
R. – Esatto: la Santa Eucaristia è la celebrazione del mistero pasquale. E il mistero pasquale è un evento trinitario: cioè è Cristo che si offre al Padre e noi ci offriamo con Lui. E in ritorno, il Padre riempie i nostri cuori con il dono dello Spirito Santo, e questo è l’evento della Comunione eucaristica. Questa è fusione dello Spirito Santo, poi penetra le relazioni nella Chiesa e ci fa partecipare ai rapporti tra Padre, Figlio e Spirito: rapporti di paternità, amore filiale, amore paterno, amore fraterno, nella libertà dello Spirito.
E questa Comunione dovrebbe riempirci di gioia, perché è una partecipazione alla gloria della Trinità attraverso la carne di Cristo…
R. – Sì, è il Regno di Dio già cominciato in questa terra. L’Eucaristia è un evento escatologico: già il Regno di Dio viene a noi attraverso questo dono perché il Regno di Dio è la Santissima Trinità, che non è un mistero assente che domina tutto ma è un mistero che ci avvolge: nelle sue relazioni di amore siamo veramente penetrati dai rapporti trinitari, e questo si vive attraverso il Sacramento dell’Eucaristia e tutti i sacramenti della Chiesa.
Tutto questo grazie, lei anche scrive, al mistero dell’amore di Dio, uno e trino…
R. – Il mio sforzo lì è aiutare a vedere come la Trinità e la nostra vita nella carne si compenetrano, e le nostre relazioni umane sono partecipazioni ai rapporti trinitari. E questo vuole anche mostrare come Dio è vicino, è vicino a noi: la sua Comunione è offerta e donata all’umanità, in modo speciale alla Chiesa che ne è il sacramento per il resto dell’umanità.
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