“El portavoz”: il ritratto di Navarro Valls in un libro del fratello Rafael
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Nella sua casa, nel luogo di lavoro per 22 anni, nelle stanze nelle quali si scriveva la storia della comunicazione vaticana. Qui, nella Sala Stampa della Santa Sede, è stato presentato “Navarro Valls El portavoz”, il libro scritto dal fratello di Joaquin, Rafael, somigliante in lui nell’ironia e nell’intelligenza. A fare gli onori di casa Alessandro Gisotti direttore ad interim della Sala Stampa Vaticana, il vice di Navarro per 11 anni padre Ciro Benedettini, il suo successore padre Federico Lombardi e Valentina Alazraki l’amica, oltre che collega stimata e apprezzata, sua segretaria presso la Sala Stampa Estera che Navarro guidò.
Fratello e amico del Papa
“Uomo leale a Dio, alla sua vocazione e ai Papi”: in poche parole Rafael Navarro-Valls, curatore del volume “El Portavoz”, che raccoglie le testimonianze di 20 personalità, ha tratteggiato la figura del fratello con il quale condivideva la passione per la pesca subacquea. Nel suo racconto ci sono gli aneddoti personali che si intrecciano alla figura di un uomo carismatico, “capace di percorrere milioni di chilometri, facendo 20 giri del mondo, in oltre 100 viaggi”. Rafael ricorda l’incontro con Giovanni Paolo II che voleva mostrargli la cappella privata. “Santità sono Navarro Valls cattivo”: gli disse Rafael, ma Papa Wojtyla rispose che entrambi i fratelli erano buoni. “Elegante sotto pressione”: altra definizione dell’ombra di Giovanni Paolo II, di grande lealtà e ammirato da tutti per la sua dedizione nel portare avanti un compito non semplice.
Alazraki: con lui la Sala Stampa ha cambiato passo
Il ricordo di Valentina Alazraki, corrispondente di Televisa a Roma, è un intreccio di ricordi personali – “con la sua chitarra cantava i boleros” – e di considerazioni sulla professione di Navarro Valls. “Nell’immaginario collettivo, se si dice ‘portavoce’ associato a un Papa, nell’immediato – spiega - viene l’immagine di Giovanni Paolo II e Navarro. E’ stato un binomio vincente, che ha cavalcato un’epoca storica”. Ricordando lo charme di Navarro e la chiamata, durante una conferenza presso l’Associazione Stampa Estera, di Giovanni Paolo II che lo convocò in Vaticano, la giornalista sottolinea come sia cambiata la comunicazione della Santa Sede. “La grande intuizione che lui ebbe è che era imprescindibile un rapporto diretto con il Papa” e la nomina di Navarro cambiò la vita dei giornalisti. “C'è un prima e un dopo”: spiega Valentina Alazraki che, pensando al momento della morte del portavoce, ricorda come sul comodino della stanza di Navarro ci fosse la sua foto con Giovanni Paolo II in montagna. Una protezione sentita fino alla fine.
Padre Benedettini: si fidava dei suoi collaboratori
“Aveva la capacità di farti sentire importante, aveva fiducia nei suoi collaboratori”: così padre Ciro Benedettini, suo vice per 11 anni, tratteggia la figura di Navarro Valls. “Non sono il postulatore della sua causa di beatificazione – afferma sorridendo – per questo mi sono soffermato anche su alcuni suoi ‘difetti’ che in realtà mostrano ancora di più il grande comunicatore che era”.
Padre Lombardi: un monumento della comunicazione
Suo successore alla direzione della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi ricorda l’imbarazzo alla guida dell’istituzione dopo i 22 anni di “un monumento della comunicazione”. “Non ho voluto imitarlo – spiega – era impossibile – ma ho rimodulato il suo modello da cui ho tratto grandi lezioni”. “Una stella nella costellazione di Giovanni Paolo II”: è il titolo del suo contributo al libro “El portavoz”, “ha aiutato il Papa a brillare con un servizio unico, in un modo unico”. Lombardi sottolinea in particolare la spiritualità di Navarro, scoperta nei viaggi del Papa, la comunicazione della malattia e della morte fatta in modo attento e sensibile, ma anche i pranzi di riflessione sulla comunicazione che Giovanni Paolo II convocava al termine dei viaggi.
La targa per Navarro
Al termine della conferenza stampa è stata svelata una targa nella stanza dove si trovano le postazioni dei giornalisti. Da oggi si chiamerà Sala Joaquin Navarro-Valls. Un giusto contributo a chi quella casa l’ha vissuta con amore, dedizione e passione.
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