Rapporto AIF 2018: importanti passi avanti nel contrasto al riciclaggio
Adriana Masotti - Città del Vaticano
L’Autorità di Informazione Finanziaria, in sigla AIF, è l’Autorità competente della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano per l’informazione (intelligence) finanziaria e per la vigilanza, sia ai fini della prevenzione e del contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, sia ai fini prudenziali, cioè volti alla necessità di cautelarsi.
Il perfezionamento dell'adesione al Sepa
Nel comunicato diffuso stamattina in Conferenza stampa, relativo al Rapporto Annuale, si segnalano significativi risultati raggiunti nel 2018. Il primo riguarda la conclusione del processo di adesione della Santa Sede/Stato della Città del Vaticano all’ambito geografico dell’Area Unica dei Pagamenti in Euro (Single Euro Payments Area – Sepa) che rappresenta un importante passo verso l’armonizzazione e l’efficienza dei trasferimenti di fondi nell’area europea, con benefici anche per gli utenti. “L’esito favorevole della domanda di adesione a Sepa - afferma il presidente René Brülhart - dimostra gli sforzi della Santa Sede nel rafforzamento della trasparenza finanziaria”.
Maggiori efficienza e qualità del sistema di segnalazioni
Il secondo risultato riguarda una sempre maggiore efficienza del sistema di segnalazione di attività sospette da parte dei soggetti obbligati. Segnalazioni il cui numero è in costante diminuzione: nel 2018 sono state inviate all'AIF 56 segnalazioni di attività sospette nel campo dell'anti-riciclaggio, rispetto alle 150 dell’anno precedente. 11 invece, in leggero aumento rispetto agli 8 del 2017, i rapporti presentati l’anno scorso all’Ufficio del Promotore di Giustizia Vaticano per ulteriori indagini da parte delle competenti Autorità di law enforcement. La maggiore qualità delle segnalazioni, ha spiegato nel corso della presentazione il direttore dell'AIF, è dovuta ad una maggiore consapevolezza che fornisce loro più fondamento. Nel rapporto, inoltre, è riferita una prima condanna per riciclaggio da parte del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, scaturita da un rapporto trasmesso d’AIF all’Ufficio del Promotore e di un caso di sequesto di armi. Riguardo al rischio terrorismo, invece, oggetto di numerose domande da parte dei giornalisti presenti, il dott. Di Ruzza ha affermato che non ci sono mai state segnalazioni di attività sospette legate al finanziamento del terrorismo e che il livello di rischio che ciò succeda è da ritenersi basso.
Fondamentale la cooperazione con gli Stati
Per quanto riguarda le misure preventive al riciclaggio, sempre nel 2018, ci sono state tre sospensioni di transazioni o operazioni, per un totale di 422.077 euro, e due blocchi di conti, fondi e altre risorse economiche, per un totale di 2.362.725,33 euro. “La cooperazione internazionale resta un fattore di fondamentale importanza”, afferma il direttore Tommaso Di Ruzza, indicando che “nel 2018, l’AIF ha siglato 8 nuovi Protocolli d’intesa con controparti di giurisdizioni estere e ha scambiato informazioni in 488 casi”. Infine il quadro regolamentare è stato ulteriormente rafforzato, in particolare con l’introduzione del Regolamento n. 3 sui servizi di pagamento, il Regolamento n. 4 sui requisiti di adeguata verifica, e il Regolamento n. 5 sulle segnalazioni di attività sospette.
L'attività dell'AIF a partire dal 2010
L’Autorità di Informazione Finanziaria è stata istituita da Papa Benedetto XVI con la Lettera Apostolica in forma di “Motu Proprio” del 30 dicembre 2010 e svolge le proprie attività istituzionali in linea con il nuovo Statuto introdotto da Papa Francesco con il “Motu Proprio” del 15 novembre 2013 e la Legge n. XVIII dell’8 ottobre 2013. Finora l’AIF ha sottoscritto protocolli d'intesa con le controparti di 56 Paesi di tutti i continenti, tra cui Usa, Canada, Australia, Taiwan (Repubblica di Cina), India e molti Stati del Centro e Sud America e dell'Europa come l'Italia. Due quelli siglati nel 2018 riguardanti Panama e Brasile. L’AIF è membro del Gruppo Egmont dal 2013.
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