Mons. Auza: una soluzione duratura per i rifugiati palestinesi
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Parole di ringraziamento per l’Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati palestinesi, sono venute ieri a New York da mons. Bernardino Auza, Osservatore permanente della Santa Sede all'Onu, nel corso del suo intervento alla Conferenza dei donatori. L’arcivescovo ha parlato del lavoro che l’agenzia Onu svolge in favore dei profughi “fornendo loro i bisogni umani più elementari come l'istruzione, l'assistenza sanitaria, i servizi sociali e gli alloggi”.
A cuore il futuro dei giovani
Ricordando che “la situazione non mostra segni di rapida soluzione”, la Santa Sede ha posto attenzione sulla “preoccupante mancanza di orizzonte, in particolare per i giovani”, che “potrebbe contribuire ad un ulteriore degrado della situazione della sicurezza nella regione”. Per questo motivo, “oltre ai contributi diretti a favore dei profughi palestinesi attraverso il lavoro di varie entità della Chiesa cattolica, vorrebbe – ha spiegato mons. Auza - dare un modesto contributo di 40mila dollari ai progetti dell'Agenzia, in particolare a favore dei bambini nei campi profughi palestinesi”.
Ripartano i negoziati tra Israele e Palestina
L’Osservatore ha spiegato che “come l’Unrwa, diverse entità e organizzazioni della Chiesa cattolica forniscono istruzione, assistenza sanitaria e servizi sociali ai rifugiati palestinesi”, grazie ai “generosi donatori associati alla Chiesa cattolica in tutto il mondo” con programmi di assistenza diretti anche ai palestinesi in Palestina. Una raccolta fondi che fornisce “migliaia di borse di studio universitarie e cure mediche sovvenzionate o gratuite presso l'Ospedale della Sacra Famiglia di Betlemme”. “La Santa Sede – ha concluso mons. Auza - spera che, presto o tardi, si possa raggiungere una soluzione equa e duratura alla loro situazione, attraverso la ripresa dei negoziati sullo status finale tra le parti interessate, con Israele e uno Stato palestinese, che vivono fianco a fianco in pace e sicurezza all'interno di confini internazionalmente riconosciuti”.
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