Parolin ricorda l’impegno del Papa per l’ospedale pediatrico di Bangui
“Dalla firma a Bangui, nel febbraio scorso, dell'atteso Accordo politico per la pace e la riconciliazione nella Repubblica Centrafricana tra il governo e quattordici gruppi armati, i livelli di violenza sono diminuiti significativamente”. Sono segnali di speranza quelli di cui parla nel suo intervento dello scorso 26 settembre a New York il cardinale Parolin, ribadendo, allo stesso tempo, che la complessa crisi “non potrà essere risolta con il ricorso alla violenza”. Sono diverse le riunioni alle quali è intervenuto il porporato, Capo delegazione della Santa Sede alla 74.ma sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Si assicurino elezioni democratiche
Lo sguardo è rivolto alle elezioni 2020/2021. “E’ imperativo che sia la stagione delle campagne elettorali che il ritorno alle urne previsto per la fine di dicembre 2020 siano sfruttate come una nuova opportunità per avviare il Paese sulla strada verso una pace e una stabilità durature”, afferma il porporato nel discorso diffuso oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede, ricordando anche che “la comunità internazionale è chiamata ad assistere la Repubblica Centrafricana per garantire elezioni sicure, libere, eque e democratiche”.
Non trascurare emergenze umanitarie
Fondamentale anche garantire “la piena protezione della popolazione civile e degli attori umanitari conformemente ai principi del diritto umanitario internazionale”. I gruppi armati “si sono impegnati specificamente a sostenere questi principi nella firma dell'accordo” ma “vi è il rischio che le esigenze umanitarie possano essere trascurate”, sottolinea il cardinale Parolin facendo presente che “il piano di risposta umanitaria per il 2019 è finanziato per meno del 50 per cento”.
Il contributo della Santa Sede per i bambini
In particolare, il porporato mette in evidenza l’impatto del conflitto sui bambini, in un Paese dove ancora oggi tre milioni di persone, circa due terzi della popolazione, hanno bisogno di assistenza umanitaria, di cui oltre la metà sono bambini. A questo proposito, il segretario di Stato sottolinea “il contributo che la Santa Sede ha dato per sostenere la riabilitazione generale dell'unico ospedale pediatrico del Paese, la costruzione di un centro specializzato in nutrizione terapeutica e la formazione continua di personale medico pediatrico, per garantire che il Complexe Pédiatrique de Bangui sia in grado di offrire un servizio di alta qualità per molti anni a venire” e “Papa Francesco - ricorda - ha personalmente sostenuto queste iniziative dopo la sua visita a Bangui nel 2015”. “E' tempo”, conclude, che la Repubblica Centrafricana, Paese dalle notevoli potenzialità, “emerga dalla povertà e dai conflitti e che i suoi cittadini si muovano irreversibilmente sulla strada dello sviluppo integrale”: una responsabilità che ricade principalmente sui leader del Paese, che la comunità internazionale è chiamata ad aiutare per realizzarla.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui