"Celso Costantini tra memoria e profezia"
Emanuela Campanile - Città del Vaticano
Un precursore dei tempi, fedele a Cristo ma capace di leggere i segni del presente. Sono i tratti fondamentali del Servo di Dio, il cardinale Celso Costantini (1876-1958), tratteggiati dal Segretario di Stato Pietro Parolin e dal Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, cardinale Filoni, nella prefazione e presentazione al volume "Il Cardinale Celso Costantini tra memoria e profezia".
A cura di mons. Bruno Fabio Pighin, edito dalla Marcianum Press, il libro raccoglie tre scritti di una delle figure più profetiche e forse anche rivoluzionarie del secolo scorso. Primo Delegato apostolico in Cina, Costantini comprende la natura del respiro universale della Chiesa, annunciando "tempi nuovi" che, scrive il cardinale Parolin, "sembrano convergere con quelli del pontificato di Papa Francesco". E aggiunge:
Il Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, card. Filoni, inquadra la pubblicazione dei tre manoscritti nella linea della prima Esortazione apostolica di Papa Francesco, l'Evangelii Gaudium, e "della visione inclusiva" con cui il Pontefice "coraggiosamente, apre alla Cina, per recuperarne la Chiesa alla Comunione universale e alla fecondità evangelica".
Sebbene il volume, sempre secondo Filoni, si ponga in continuità con le precedenti confessioni autobiografiche, "costituisce una novità perché allarga gli orizzonti a livello universale, proprio della missione della Chiesa. Il libro si apre - prosegue il Prefetto - con la prospettiva di costruire un ponte tra Oriente e Occidente" e viene attraversto dal filo rosso della "missionarietà apostolica".
Per Costantini, il virus di cui soffre la Chiesa del suo tempo è quello del "metodo colonialista". Prosegue infatti Filoni:
Chiesa e non coloni, dunque, per irradiare il messaggio universale ed essere sempre più testimone di Cristo e sempre più attento ai segni dei tempi. Costantini rivoluzionario, profetico ma anche coraggioso. Non teme di confrontarsi con Pio XII che lo invita a parlare agli organismi della Curia romana. Ubbidisce con due relazioni, alla Congregazione di Propaganda Fide nel mese di dicembre 1957, e alla Suprema Congregazione del Sant’Ufficio il 1° marzo 1958. Ma sette mesi dopo la seconda relazione e a 8 giorni dal decesso di Pio XII, Costantini muore. Si spegne un uomo inamorato di Cristo e la cui opera rimane punto di riferimento per le relazioni tra Cina e Santa Sede. Il 17 ottobre del 2017 è stata ufficialmente aperta la causa di beatificazione.
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