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Il cardinale Fridolin Ambongo Besungu - Arcivescovo di Kinshasa (Repubblica democratica del Congo) Il cardinale Fridolin Ambongo Besungu - Arcivescovo di Kinshasa (Repubblica democratica del Congo) 

Il cardinale Fridolin Ambongo Besungu, O.F.M. Cap

Al nuovo cardinale, creato da Papa Francesco il 5 ottobre 2019, è stato assegnato il titolo della chiesa di San Gabriele Arcangelo all'Acqua Traversa

Da circa un anno alla guida di una delle più grandi arcidiocesi africane, il Cappuccino Fridolin Ambongo Besungu ha una lunga esperienza pastorale ed è in prima linea per la pacificazione nazionale nel suo Paese. Quindici anni fa infatti ha iniziato il ministero episcopale nella diocesi di  Bokungu-Ikela, per poi passare nel 2016 alla Sede metropolitana di  Mbandaka-Bikoro e alla fine del 2018 a quella di Kinshasa. Considera la porpora assegnatagli da Papa Francesco un riconoscimento per aver cercato di “dare un po’ di voce al nostro popolo che soffre, per dire che la via che abbiamo scelto è quella giusta e che dobbiamo continuare a dare speranza al popolo», prostrato da un annoso conflitto e affamato dall'insorgere di gravi epidemie.

Cinquantanove anni, è nato il 24 gennaio 1960 a Boto, nella diocesi settentrionale di Molegbe. Ha frequentato i corsi di Filosofia nel seminario di Bwamanda e di Teologia presso l’Istituto Saint Eugène de Mazenod della capitale. Ha emesso la prima professione nei Frati minori Cappuccini nel 1981 e quella perpetua nel 1987. Ordinato sacerdote il 14 agosto 1988, ha anche conseguito la laurea in Teologia morale a Roma presso l’Accademia Alfonsiana.

È stato parroco a Bobito (1988-1989) e ha insegnato Teologia morale all'Università cattolica del Congo a Kinshasa, al Seminario maggiore interdiocesano dei San Pietro e Paolo a Lisala, e dal 1995 al 2005, all'Istituto Mazenod. Al contempo ha ricoperto vari incarichi tra i padri Cappuccini e gli organismi di rappresentanza dei religiosi, come superiore maggiore e vice-provinciale della vice-provincia del suo ordine nella Repubblica democratica del Congo, e presidente nazionale dell’Assemblea dei superiori maggiori (Asuma) e della circoscrizione dei Francescani Cappuccini in Africa (Concau).

Da Benedetto xvi è stato eletto vescovo di Bokungu-Ikela, nella provincia nord-occidentale dell'Equatore, il 22 novembre 2004. Ha ricevuto l’ordinazione episcopale il 6 marzo 2005 da Joseph Kumuondala Mbimba, arcivescovo  di Mbadanka-Bikoro, conconsacranti l'arcivescovo Giovanni d'Aniello, nunzio apostolico nella Repubblica democratica del Congo, e il cardinale Frédéric Etsou-Nzabi-Bamungwabi, arcivescovo di Kinshasa. Omnia omnibus (“Tutto a tutti”) il motto scelto dal novello presule, che è stato anche amministratore apostolico di Kole, al centro del Paese  francofono a maggioranza cristiana, e in seno alla Conferenza episcopale nazionale del Congo (Cenco) ha presieduto la commissione Giustizia e pace, per otto anni, e quella per le Risorse naturali. Proprio in questo periodo ha ricevuto minacce di morte per le ripetute condanne contro lo sfruttamento sfrenato degli ingenti giacimenti e delle immense aree forestali. Convinto dell'importanza del “fare rete”, ha messo in parallelo il depredamento dell'Amazzonia con quello della propria patria, dove «non appena viene scoperta una risorsa, che siano minerali preziosi o petrolio, si sa già che scoppierà una guerra».

Il 5 marzo 2016 Papa Francesco lo ha nominato amministratore apostolico di Mbandaka-Bikoro per poi promuoverlo, il successivo 12 novembre,  arcivescovo della medesima sede. Subito dopo, nel giugno 2017 è stato eletto vice-presidente della Cenco. E in questo frangente ha assunto un ruolo di primo piano nella ricerca di una soluzione pacifica alla crisi politica in atto nell'ex colonia belga, già piegata da un conflitto che provoca migliaia di sfollati in fuga dalle violenze, e dal virus dell'ebola che continua a mietere vittime. In particolare ha difeso strenuamente gli organizzatori cattolici delle manifestazioni democratiche che hanno provocato dure reazioni da parte delle forze di polizia. Ha co-presieduto il dialogo che, con la firma degli Accordi di San Silvestro, ha portato a nuove elezioni alla fine del 2018.

La sua autorevolezza è stata infine rafforzata con la nomina da parte di Papa Francesco, il 6 febbraio 2018, a coadiutore di Kinshasa, su richiesta dell'anziano cardinale Laurent Monsengwo Pasinya. Al quale, dopo  aver partecipato in Vaticano al Sinodo dei vescovi su “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, è succeduto per coadiuzione il 1º novembre dello stesso anno.

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05 ottobre 2019, 15:00