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Il cardinale Michael Czerny , S.I. Il cardinale Michael Czerny , S.I. 

Il cardinale Michael Czerny, S.I.

Al nuovo cardinale, creato da Papa Francesco il 5 ottobre 2019, è stata assegnata la diaconia della chiesa di San Michele Arcangelo

È uno dei due diretti collaboratori di Papa Francesco nella sezione del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale che si occupa di migranti e rifugiati: il gesuita Michael Czerny, ha maturato una lunga esperienza nella sfera sociale e nella difesa dei diritti umani, spendendosi in prima persona al servizio sia dell'ordine religioso fondato da sant'Ignazio, sia delle Chiese locali in cui si è trovato a vivere, prima in America, poi in Africa.  

Europeo di origine, ma nordamericano di formazione, è nato il 18 luglio 1946 a Brno, nell’allora Cecoslovacchia, oggi Repubblica Ceca. Due anni dopo la famiglia si è trasferita a Montréal in Canada. Qui ha frequentato la Loyola high school e nel 1963, dopo il diploma, è entrato nella provincia canadese di lingua inglese della Compagnia di Gesù. Ordinato sacerdote il 9 giugno 1973, ha conseguito il dottorato Scienze umane, pensiero sociale e teologia, programma di studi interdisciplinari, presso l’università di Chicago nel 1978.

L'anno successivo, a Toronto, ha fondato il Centro (ora si chiama Forum) dei gesuiti per la fede e la giustizia sociale, e ne è stato primo direttore fino al 1989, quando, in seguito all’assassinio  di sei confratelli, avvenuto la notte del 16 novembre all’Università centroamericana (Uca) di San Salvador, si è offerto di sostituirli. Nel frattempo aveva vissuto per diversi mesi in Cecoslovacchia e in Francia, presso la comunità dell'Arca fondata da Jean Vanier a Trosly-Breuil  (1987-1988).

Trasferitosi nel Paese centroamericano,  dal 1990 al 1991 è stato direttore dell’Istituto per i diritti umani dell’Uca e nel 1991 ha ricoperto l’incarico di vicerettore dell'ateneo. Ha offerto anche il proprio contributo alle Nazioni Unite, come mediatore nelle negoziazioni che portarono alla fine della guerra civile in El Salvador, protrattasi dal 1980 al 1992.

Per dieci anni, fino al 2002, ha poi svolto il ruolo di segretario del Segretariato per la giustizia sociale presso la curia generalizia dei gesuiti a Roma. Nel 1995 ha partecipato alla xxxiv Congregazione generale della Compagnia fondata da sant'Ignazio di Loyola, ed è stato membro di una commissione d'inchiesta inviata dalle Nazioni Unite ad Haiti nel corso della crisi seguita al colpo di stato militare del presidente eletto.

Dall'America centrale padre Czerny si è poi trasferito in Africa (2002-2010) dove ha fondato e diretto l’African Jesuit Aids Network (Ajan), rete di sostegno ai gesuiti africani impegnati a dare risposte alla pandemia dell’Hiv. In questo periodo ha insegnato all’Hekima College, presso la Catholic University of Eastern Africa di Nairobi, collaborando con la Conferenza episcopale del Kenya.

Forte di questa conoscenza del mondo africano, nel 2009 è stato nominato da Benedetto xvi esperto alla seconda assemblea speciale per il continente del Sinodo dei vescovi e nel 2010 è stato richiamato definitivamente a Roma, come consulente del Pontificio consiglio della giustizia e della pace, presieduto dal cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson.

Nel 2016, nell'ambito del processo di accorpamento di vari Pontifici consigli –  tra cui lo stesso “Iustitia et pax” –  confluiti nel Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale,  Papa Francesco, nel suo esercizio di guida diretta della Sezione che si occupa specificamente della questione dei profughi e dei migranti, il 14 dicembre lo ha nominato suo collaboratore, con la qualifica di sotto-segretario, con decorrenza 1° gennaio 2017.

Nell'ottobre 2018 padre Czerny ha partecipato alla xv Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” e il 4 maggio scorso è stato nominato segretario speciale dell'Assise sinodale per l'Amazzonia, che si svolge in Vaticano dal 6 al 27 ottobre. Un ruolo che intende svolgere al servizio  dei popoli indigeni e in difesa dell'ambiente sempre più depredato della regione, come egli stesso ha dichiarato di recente a Bogotá, nel corso dell'incontro pre-sinodale organizzato dal Consiglio episcopale latinoamericano (Celam) e dalla Rete ecclesiale panamazzonica (Repam). Ha contribuito anche al libro della Pontificia commissione per l’America latina (Pcal) intitolato L’irruzione dei Movimenti Popolari. “Rerum novarum” del nostro tempo, curato da Guzmán Carriquiry Lecour e Gianni La Bella.

Alla vigilia del concistoro, venerdì 4 ottobre, ha ricevuto da Papa Francesco, nella Basilica di San Pietro, l'ordinazione episcopale  insieme a tre nunzi apostolici. Gli è stata assegnata la sede titolare di Benevento, con il titolo personale di arcivescovo.

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05 ottobre 2019, 15:00