P. Calloni: “Margherita Bays, la Santa della porta accanto”
Roberta Barbi – Città del Vaticano
R. – La santità è qui! Appare, si mostra dalla facciata della Basilica. Si vede che la santità non è soltanto coloro che fanno dei voti religiosi, ma che è per tutti. Questa donna che i suoi direttori spirituali spingevano perché si consacrasse - era il modo per coronare una vita, una chiamata - ha preferito rimanere nella casa, pur con dei contrasti, perché ha avuto dei contrasti in famiglia, non è stato così semplice, ma ha vissuto il Vangelo, la chiamata a stare nella famiglia, servendo umilmente, senza grandi gesti: serviva la famiglia, serviva in parrocchia, faceva il catechismo, aiutava le ragazze a prepararsi al matrimonio, andava a trovare i malati, viveva la Passione del Signore, perché ha avuto anche questo dono delle stimmate. Ogni venerdì, aveva questi momenti in cui partecipava alla Passione del Signore.
Padre, la nuova Santa può essere definita un po’ “la santa della porta accanto”. In che cosa consiste la quotidianità come via verso la santità?
R. - Vuol dire che non si fanno delle cose straordinarie, ma si fa l’ordinario in maniera straordinaria. Anche quando si arriva dichiarare che un servo di Dio ha vissuto in maniera eroica le virtù: che cosa significa eroica? Non che abbia saputo con il suo sudore resistere, ma che si è aperto alla grazia dello Spirito che lo ha modellato. La santità - come dice lei - “della porta accanto”, quotidiana, è questa: accettare che lo Spirito ti modelli secondo i fatti che ti accadono. Non bisogna andare a cercarli: sono lì! E questi sono il parlare di Dio. Margherita Bays in questo senso è una Santa che ha accolto veramente la chiamata dei Signore e l’ha vissuta dentro l’ordinario, dentro il quotidiano, il feriale. Nel villaggio tutti potevano incontrarla, non era messa in una teca di vetro.
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