Sinodo, Baldisseri: guidati dallo Spirito Santo verso nuovi cammini
Gabrella Ceraso -Città del Vaticano
“Sotto la guida dello Spirito vogliamo spingerci alla ricerca di nuovi cammini”: è quanto affermato dal cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei Vescovi nella sua relazione per la seduta inaugurale dell’Assemblea Speciale per la Regione Panamazzonica, dedicata al tema «Amazzonia: nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale».
Le caratteristiche specifiche
Il porporato ha indicato un doppio obiettivo dell’assemblea: “Da una parte, il Sinodo costituisce una vera e propria sfida per la Chiesa, in quanto l’Amazzonia è una terra di missione con caratteristiche proprie che esigono adeguate proposte per dare una risposta al «bisogno di evangelizzare le culture per inculturare il Vangelo» (EG 69). Dall’altra, l’Assise sinodale dovrà affrontare la provocazione avanzata dalla questione ambientale” rispondendo “con un’ecologia integrale”. L’orientamento di questo cammino sinodale - ha osservato il cardinale Baldisseri citando il Papa - è quello di «individuare nuove strade per l’evangelizzazione di quella porzione del Popolo di Dio, specialmente degli indigeni, spesso dimenticati e senza la prospettiva di un avvenire sereno, anche a causa della crisi della foresta Amazzonica, polmone di capitale importanza per il nostro pianeta».
La peculiarità di questo Sinodo "speciale" e non "ordinario" riguarda due aspetti: i criteri di partecpazione e le modalità delle tre fasi di cui si compone, ovvero la preparatoria, la celebrativa e l'applicativa. “Pur riguardando un’area geografica specifica” – ha spiegato Baldisseri – questo è “un Sinodo che interessa la Chiesa Universale. Per questo motivo, la partecipazione è stata allargata a presuli provenienti da altre Chiese particolari e organismi ecclesiali regionali nonché continentali. In altre parole, è tutta la Chiesa universale che vuole rivolgere lo sguardo alla Chiesa in Amazzonia e prendere a cuore ciò che sono le sue sfide, le sue preoccupazioni e i suoi problemi, perché in fondo tutti dobbiamo sentirci parte di questo villaggio globale nel quale vive e palpita l’unica Chiesa di Gesù Cristo”.
I Partecipanti all'Assemblea Speciale
Il cardinale ha fatto il punto poi sulla composizione dei presenti ai lavori sinodali, ringraziando tutti inclusi assistenti, traduttori e personale tecnico) per la disponibilità eprofessionalità messa a disposizione. In tutto 185 sono i Padri sinodali presenti, 137 ex officio (provenienti da 7 conferenze episcopali della Regione) di cui 113 dalle circoscrizioni ecclesiastiche Panamazzoniche (3 dalle Antille, 6 dal Venezuela, 13 dalla Colombia, 7 dall’Ecuador, 57 dal Brasile, 11 dalla Bolivia, 10 dal Perù, oltre che i rispettivi Presidenti delle 7 Conferenze Episcopali); 13 Capi dei Dicasteri della Curia Romana; tutti i Membri del Consiglio pre-sinodale. Inoltre, sono presenti 15 religiosi eletti dall’Unione dei Superiori Generali, e 33 Membri ex nominatione pontificia provenienti da tutti i continenti in particolare da Paesi e aree geografiche coinvolte nelle stesse problematiche che costituiscono l’oggetto del tema sinodale, quale ad esempio il bacino fluviale del Congo.
"Così, quest’Assemblea vuole rispecchiare - ha detto il cardinale Baldisseri - l’ampio spettro di realtà culturali ed ecclesiali in cui si riflettono le sensibilità e risuonano le voci delle diverse etnie e popoli originari nonché il respiro di una Chiesa viva che ha tanto da dare e da ricevere".
Un pensiero speciale del Segretario è andato ai 12 invitati speciali - mai così tanti in un'Assemblea Speciale - ai 25 esperti scelti per le loro competenze scientifiche e ai 55 Uditori e Uditrici che includono 16 rappresentanti di diverse etnie indigene e popoli originari "che portano la voce, la testimonianza viva delle tradizioni, della cultura e della fede delle loro popolazioni."
La preparazione dell'Assemblea
Nel ripercorrere la fase preparatoria dell'odierna Assemblea, il Segretario ha sottolineato tre grandi eventi che l'hanno segnata. Si è trattato, in generale, di un "lungo cammino" iniziato subito dopo la convocazione da parte del Papa il 15 ottobre 2017 - condotto in spirito di "comuninone e sinergia" tra la Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi e la Rete Ecclesiale Panamazzonica- Repam, cui poi si è aggiunto il Consiglio Speciale presinodale della Segreteria generale, dai cui incontri sono nati il Documento Preparatorio dell'aprile 2018 e l'Instrumentum laboris dello scorso 17 giugno, "testo di riferimento nella fase celebrativa del Sinodo fino all’elaborazione del Progetto di Documento finale" in quanto vi è confluito tutto il cammino preparatorio di consultazione e di eventi -
Dal Documento preparatorio è partita la grande consultazione del popolo di Dio in Amazzonia, sull’argomento del Sinodo, composta da un questionario e 260 eventi cui hanno preso parte circa 87mila persone. E tutto il materiale emerso è stato classificato e studiato dalla Segreteria generale del Sinodo dei vescovi che, con l’aiuto di esperti qualificati, ha proceduto alla stesura di un progetto di Documento di lavoro. Il gruppo di redazione di questo testo è stato formato da vari esperti, alcuni dei quali provenienti della Regione Panamazzonica.
Entrando nel merito dei tre significativi eventi che hanno avuto luogo nella fase preparatoria, il cardinale ha assicurato che i risultati sono stati integrati nella redazione dell’Instrumentum laboris. Il primo di questi eventi è stato l’incontro della Repam con la Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi nei giorni 14 e 15 novembre 2018, a Manaus; il secondo è stato il Seminario di studi organizzato a Roma dalla Segreteria Generale dal 25 al 27 di febbraio del corrente anno sul tema: Verso il Sinodo Speciale per l’Amazzonia: dimensione regionale e universale; e in ultimo la Conferenza Internazionale celebrata a Washington per affrontare il tema L’Ecologia integrale come risposta sinodale dalla regione amazzonica e altri biomi e territori per la cura della nostra casa comune. Questo evento, che ha avuto luogo presso l’Università di Georgetown dal 19 al 21 marzo di quest’anno ed è stato organizzato dalla Repam, dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, dall’Osservatore della Santa Sede presso l’Onu e dalla Conferenza dei Provinciali Gesuiti degli Stati Uniti e Canada, con la presenza di questa Segreteria Generale.
Questi tre eventi hanno permesso di prendere coscienza sia della realtà amazzonica di per sè - realtà non solo geografica ma anche politica, sociale, economica e culturale che deve essere ascoltata tenendo presente la visione dell’ecologia integrale non solo come difesa ma anche come promozione dei popoli e della Casa Comune - sia della missione della Chiesa. In particolare la Conferenza internazionale di Washington ha aperto al mondo la questione dell'ecologia integrale e l'urgenza di applicare alla vita concreta "gli indirizzi della dell’Enciclica Laudato Sì e dell’Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium. "Forse ciò che è più rilevante - ha detto il porporato - è che tutto quanto nella suddetta Conferenza è stato sviluppato nel contesto di una prospettiva internazionale, con riflessioni di incidenza socio-politica orientate a sostenere un dinamismo globale a livello ecclesiale e civile per promuovere le identità territoriali."
La metodologia sinodale
Nelle tre settimane di lavori che iniziano oggi, il punto di riferimento sarà l’Instrumentum laboris - base necessaria e non un testo da emendare ha precisato il Segretario - la cui funzione finisce con l’elaborazione del Documento finale, che raccoglierà i risultati raggiunti dall'Assemblea e dall’intero processo sinodale. Da oggi prende dunque il via la fase celebrativa del Sinodo, momento culminante di tutto il percorso sinodale che prevede innanzitutto la presentazione dell'Instrumentum laboris sul quale si aprirà il dibattito. Quindi inizieranno gli interventi in Aula dei Padri sinodali, degli Uditori, dei Delegati Fraterni e degli Invitati Speciali, una sola volta nel corso delle Congregazione generali e per un tempo massimo di quattro minuti, con ampio spazio invece nei Circoli minori. Conclusi sia gli interventi in Aula che il lavoro dei Circoli minori inizia il processo di elaborazione del Progetto del Documento finale, che verrà presentato a tutta l’Assemblea in Aula, lunedì 21 nella 14ª Congregazione generale, e subito dopo ai Circoli minori per la discussione. A coordinare l'elaborazione dei testi un'apposita Commissione. Nell’ultima Congregazione generale, nel pomeriggio di sabato 26, si procederà alla votazione del Documento finale e alla chiusura dei lavori. Conformemente alla natura del Sinodo, tale Documento, frutto dei lavori sinodali, sarà consegnato al Papa, al quale compete ogni decisione in merito.
La comunicazione durante l'Assemblea sinodale
Per quanto riguarda la diffusione e l'informazione legata ai lavori la Segreteria Generale ha aperto una pagina web multilingue con documenti sinodali, ma anche con abbondante materiale riguardante l’evento, ma il ruolo principale lo svolgerà il Dicastero per la Comunicazione, presieduto dal suo Prefetto, Dott. Paolo Ruffini, che a sua volta sarà il Presidente della la Commissione per l’informazione. Inoltre, tale Commissione sarà composta dal suo Segretario, il padre Giacomo Costa, S.I., dal Direttore della Sala Stampa, il Dott. Matteo Bruni, dal Direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione, Dott. Andrea Tornielli, dal sig. Mauricio López Oropeza, Segretario esecutivo della Repam, da suor Maria Irene Lopes Dos Santos, Assessore della Commissione Episcopale per l’Amazzonia della Cnbb, nominati dal Santo Padre, e da altri quattro Membri che saranno eletti dai Padri sinodali.
La principale fonte di informazione ai media sarà rappresentata dai Briefing quotidiani coordinati dal Prefetto del Dicastero per la Comunicazione e dal Direttore della Sala Stampa della Santa Sede: a questi eventi prenderanno parte alcuni Padri sinodali e altri partecipanti del Sinodo indicati di volta in volta dalla Commissione per l’informazione. Inoltre, attraverso le reti sociali di Vatican News e della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, saranno diffuse e condivise notizie sull’andamento dei lavori sinodali. Si suggerisce anche di adoperare l’hashtag #SinodoAmazonico per tutte le lingue in modo di poter avere un panorama informativo sul Sinodo.
L'Assemblea speciale nel segno di una ecologia integrale
La Segreteria Generale ha messo in atto in occasione di questo Sinodo alcune iniziative che intendono favorire la sostenibilità ambientale. La prima è stata la nuova prassi per l’iscrizione dei partecipanti attraverso una procedura informatica e non cartacea; la seconda riguarda l'uso di materiali biodegradabili e di fibre naturali, non di plastica, durante lo svolgimento dei lavori. Infine un gesto simbolico e concreto, quello di compensare le emissioni di 572.809 kg di CO2 (438.373 kg per i viaggi aerei e 134.435 kg le altre attività) - generate dai consumi di energia, di acqua, dall’allestimento, dalla mobilità dei partecipanti, dalla produzione di rifiuti e di materiali promozionali - con l’acquisto di titoli di forestazione per il rimboschimento di un‘ area di 50 ettari di foresta del bacino Amazzonico.
Conclusioni
Le ultime parole del Segretario generale del Sinodo sono state rivolte ai popoli originari che seguono i lavori dall'Amazzonia. Per loro un messaggio:"Vi portiamo nel nostro cuore", "abbiamo ascoltato le vostre voci e saranno presenti nelle riflessioni che faremo. Grazie questa iniziativa gli occhi del mondo sono puntati su di voi, sul vostro patrimonio culturale, spirituale e di fede in Gesù Cristo". La preghiera finale è alla Vergine tanto venerata come Nossa Senhora da Amazônia perchè l'Assemblea Speciale possa offrire "al Santo Padre proficui frutti in vista di una effettiva applicazione dell’ecologia integrale e per nuovi cammini ecclesiali che coinvolgano tutto il Popolo di Dio pellegrino in Amazzonia, fonte di vita esuberante, terra di bellezze nascoste, kairòs di grazia e benedizioni, luogo di dialogo tra fede e culture, terreno sempre fertile per accogliere il seme del Vangelo di Gesù Cristo."
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