Turkson: trasporti marittimi internazionali senza uso del carbone in difesa del clima
Michele Raviart – Città del Vaticano
Trovare “misure più efficaci” e convogliare maggiori risorse per “la conservazione e l'uso sostenibile di oceani, mari e risorse marine”. Questo l’obiettivo della 31 esima Assemblea generale dell’Organizzazione marittima internazionale (IMO), in corso di svolgimento a Londra. A capo della delegazione della Santa Sede era presente il cardinale Peter Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale che, nel portare i ringraziamenti di Papa Francesco, ha sottolineato le misure intraprese dall’Imo nella protezione degli oceani durante lo scorso anno.
Fermare l'acidificazione degli oceani
In particolare, nel discorso pronunciato ieri, è stata apprezzata l’adozione di un documento strategico che si impegna a ridurre del 40% l’emissione dei gas a effetto serra prodotti dalle navi che percorrono rotte internazionali entro il 2030. Un provvedimento che “pone il trasporto marittimo in prima linea negli sforzi per decarbonizzare l’economia globale e promuovere gli investimenti in energia pulita”. La Santa Sede ha poi apprezzato “il lavoro svolto da singoli individui, centri di ricerca e varie istituzioni internazionali e nazionali per monitorare e studiare la salute dei nostri oceani e mari, contribuendo così a una migliore raccolta di dati e comprensione dell'acidificazione degli oceani”, il fenomeno per cui le acque assorbono un quarto del diossido di carbonio emesso.
I principi guida della Santa Sede sull'ambiente
Il cardinale Turkson ha poi ricordato i princìpi guida della Santa Sede nella protezione ambientale. Innanzitutto la cura del creato deve essere un “imperativo morale” basato sulla solidarietà tra le generazioni. Poi è ribadita l’importanza dello sviluppo di un’ecologia integrale tra uomo, ambiente e Dio e un approccio non solo scientifico ma anche “sociale” nella soluzione dei problemi ambientali. L’educazione in questo senso riveste un ruolo fondamentale, così come il dialogo e la collaborazione tra istituzioni e società, dal livello locale a quello internazionale.
Non dimenticare i migranti
In conclusione il pensiero del porporato va al fenomeno delle migrazioni. “Nel corso dei secoli, le persone in tutto il mondo hanno rischiato la vita a bordo di imbarcazioni di fortuna, sia in cerca di lavoro, di migliori condizioni di vita o protezione internazionale contro la persecuzione o altre minacce alla loro vita, alla loro libertà o alla loro sicurezza”. Oggi, ribadisce il cardinale Turkson riconoscendo l’impegno dell’Imo nel cercare di ridurre il più possibile le perdite di vite umane, “non dimentichiamoci di quei migranti che cercano di sfuggire ai conflitti, alla crescente povertà", causata, tra gli altri fattori, "da degrado ambientale e calamità naturali”.
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