L'uomo secondo la Bibbia, uno studio dei teologi del Papa
Alessandro De Carolis – Città del Vaticano
La domanda attraversa come una scarica di corrente tutta la Sacra Scrittura. Traspare dai capitoli della Genesi a quelli dell’Apocalisse: “Che cosa è l’uomo”? Domanda essa stessa tratta da uno dei testi canonici, il Salmo 8, che la Pontificia Commissione Biblica ha scelto come titolo di uno studio mai tentato prima, quello di una lettura antropologica sistematica della Bibbia. La richiesta – spiega nell’intervista che pubblichiamo a fianco uno degli autori, il gesuita padre Pietro Bovati – è venuta dal Papa in persona e il risultato sono i quattro capitoli per oltre 330 pagine, pubblicati dalla Lev, di minuziosa indagine conoscitiva della creatura umana e del suo rapporto col Creatore, così come narrati dalla Scrittura.
Come se non esistesse
“Nella sua storia millenaria – si legge nell’introduzione – l’umanità ha progredito nella conoscenza scientifica, ha via via affinato la sua consapevolezza dei ‘diritti dell’uomo’, testimoniando un crescente rispetto per le minoranze, gli indifesi, i poveri ed emarginati”, ma nonostante questi progressi si è perso in larghe parti del contesto contemporaneo il senso della vita umana come dono di Dio. Già San Paolo, si ricorda, attribuiva alla “mancanza del rispetto per Dio” la conseguenza di una società “pervasa da disordine, violenza, ribellione e spietatezza”. Il documento prosegue constatando che “fenomeni del genere, dolorosi e drammatici, contraddistinguono anche il nostro mondo, dove è messo in questione il valore antropologico della differenza sessuale, dove si avverte la fragilità delle relazioni coniugali e il diffondersi di violenze domestiche; più in generale, si deve constatare il manifestarsi di egoismi e prepotenze che ingenerano guerre crudeli, oltre a produrre un dissesto del pianeta, con forme disastrose di povertà e segregazione”.
Strumento per formatori
Ecco dunque lo scopo dello studio, quello di fornire a esperti, catechisti, formatori uno strumento autorevole per coadiuvare, si legge nella presentazione, “gli sviluppi delle discipline filosofiche e teologiche”, ma anche un testo di riferimento da cui ricavare principi di riflessione su tematiche che sono al centro del dibattito sociale e civile – divorzio, adulterio, omosessualità o, per altri versi, il celibato sacerdotale, tanto per citarne solo alcune. Le letture che se ne ricavano non rifuggono dall’affrontare le questioni nella loro delicatezza, ma invece di inseguire risposte puntuali a quesiti che non trovano riscontri nella Bibbia, rinviano ai principi del magistero biblico.
Magistero biblico
Per dare solo un esempio dell’approccio di tipo complesso ad argomenti di questo tipo, al paragrafo sul divorzio viene ribadito con chiarezza che l’insegnamento di Gesù “introduce elementi di radicale novità, poiché il Maestro asserisce perentoriamente l’indissolubilità del matrimonio, vietando il divorzio e nuove nozze”. E tuttavia si ricorda che “non fa allora un atto contrario al matrimonio il coniuge che – constatando che il rapporto sponsale non è più espressione di amore – decide di separarsi da chi minaccia la pace o la vita dei familiari; anzi, egli attesta paradossalmente la bellezza e la santità del vincolo proprio nel dichiarare che esso non realizza il suo senso in condizioni di ingiustizia e di infamia”.
Quattro capitoli
In sintesi, il primo capitolo affronta presenta l’uomo come creatura di Dio, un essere fragile fatto di “polvere” reso vivo dal “soffio” divino. Il secondo capitolo mostra la condizione dell’uomo “nel giardino” approfondendo gli aspetti del nutrimento, del lavoro e del rapporto con gli altri esseri viventi. “Una serie di importanti relazioni – si legge –contribuiscono dunque a delineare la responsabilità dell’essere umano nell’aderire al progetto divino”. Il terzo capitolo, come accennato, tratta dell’uomo in quanto essere in relazione, dunque nei suoi rapporti di tipo sponsale, filiale, fraterno e amicale. “Alcune di queste problematiche – spiega il documento – sono state oggetto di attenzione del Magistero, come nella recente Esortazione post-sinodale Amoris Laetitia”. L’ultimo capitolo ha per tema la storia dell’uomo che “trasgredisce il comando divino scegliendo un cammino di morte”, dove la vicenda “è però articolata all’intervento divino, che rende la storia evento di salvezza”.
La bellezza dell'uomo
“L’intento del presente Documento – afferma il cardinale Luis Ladaria, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede – è dunque quello di far percepire la bellezza e anche la complessità della divina Rivelazione riguardante l’uomo. La bellezza induce ad apprezzare l’opera di Dio, e la complessità invita ad assumere un umile e incessante travaglio di ricerca, di approfondimento e di trasmissione”.
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