La Guardia Svizzera Pontificia si prepara al Natale
Eugenio Bonanata – Città del Vaticano
È incentrata sulla figura di San Nicola l’ultima puntata della serie intitolata ‘#1506, la Guardia Svizzera si racconta’, prodotta da Vatican Media e Officina della Comunicazione sotto l’egida del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede. Il breve filmato, pubblicato in questi giorni, ruota attorno ad una tradizione nord europea che si rivolge ai bambini e che il corpo incaricato della sicurezza del Papa ha portato anche in Vaticano.
La famiglia al centro
Intitolata ‘San Nicola e Vita in Comunità’, la clip mostra un vescovo dall’aspetto buono e con la barba bianca in compagnia di un losco figuro: il ‘Castigamatti’, vestito di nero e con in mano un bastone e una frusta. Assieme al padre spirituale della Guardia Svizzera Pontificia, i due si aggirano per le vie del territorio vaticano e bussano alle porte delle case alla ricerca dei più piccoli. Se durante l’anno questi ultimi si sono comportati bene, ricevono una dolce sorpresa. Altrimenti rischiano di essere portati via nel sacco. La scena si conclude sempre nel migliore dei modi, con i bambini che recitano una poesia sul Natale.
Il tour per le case
Il video evidenzia come tutto questo avvenga nell’ambito di un percorso a più tappe che comprende i posti di servizio della Guardia Svizzera e le abitazioni dei superiori all’interno del Palazzo Apostolico. “Si arriva fino a Casa Santa Marta e al Monastero Mater Ecclesiae”,
precisa il sergente Urs Breitenmoser, responsabile dei media della Guardia Svizzera Pontificia, spiegando come Benedetto XVI sia tutt’ora particolarmente legato a questa tradizione che evidentemente gli ricorda la sua Baviera.
Un momento di convivialità
Il tour di San Nicola termina presso il quartier generale della Guardia Svizzera dove la grande famiglia del corpo si riunisce per un momento di convivialità. Con ironia e leggerezza, una guardia subisce la ‘punizione’ del Castigamatti che lo segna col carbone sulla guancia a causa di qualche ‘marachella’ compiuta durante l’anno. Mentre in tavola arriva un piatto tipico: la fonduta di formaggio che viene servita in diversi ‘caquelon’, il tradizionale recipiente di coccio con la fiammella sottostante.
Il senso di comunità
“La pietanza – afferma Breitenmoser - è fatta proprio per stare assieme perché ciascun commensale, servendosi delle lunghe forchette, intinge il pane nello stesso recipiente”. Una raccomandazione, però: la ricetta originale è per soli adulti in quanto si aggiunge il distillato di ciliegie per mantenere il formaggio morbido e cremoso. Per i bambini viene preparata la versione alcol free.
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