I 100 anni del Collegio etiopico. Sandri: “fate sentire la potenza della pace"
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
Trasmettete “a tutte le persone che incontrate” la forza della benedizione del Signore giunta a voi attraverso il ministero di Papa Francesco, anche nelle amate Eritrea ed Etiopia: “fate sentire la carezza del Signore e la sua forza soprattutto ai bisognosi, ai poveri di pane e di speranza, ai giovani forse tentati di scoraggiarsi di fronte al futuro, fate sentire la potenza della pace e della riconciliazione che è dono di Dio anche a coloro che vi ostacolano in diversi modi”. Il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, ha salutato così, domenica mattina 12 gennaio, nella Chiesa di Santo Stefano degli Abissini, al termine della celebrazione, tutti i partecipanti alla Divina Liturgia in rito alessandrino geez, in occasione della Festa patronale della chiesa e nel contesto del centenario del Pontificio Collegio Etiopico.
I canti tradizionali e la distribuzione del pane benedetto
Al rito, concelebrato dai due metropoliti delle Chiese sui iuris di Etiopia ed Eritrea, il cardinale Berhaneyesus Souraphiel e l’arcivescovo Menghesteab Tesfamariam, con i vescovi eparchiali delle due nazioni e numerosi sacerdoti, hanno preso parte anche il segretario del dicastero, l’arcivescovo Cyril Vasil, e il cardinale Domenico Calcagno, presidente emerito dell'Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica. Numerosi fedeli hanno partecipato con la gioia dei canti tradizionali della loro liturgia, e al termine della Liturgia, sul sagrato della chiesa, è stato distribuito il pane benedetto.
Tre giorni di celebrazioni e l'udienza con il Papa
Nel suo saluto, il cardinale Sandri ha ricordato le tre giornate di grazia vissute nella celebrazione del centenario del Pontificio Collegio, nato per volere di Papa Benedetto XV nel 1919, dove sorgeva l’antico ospizio per i pellegrini e monaci etiopi, con il convegno al Pontifcio Istituto Orientale e l'udienza di sabato 11 gennaio con Papa Francesco. “Vogliamo dire grazie al Signore per il dono di essere popolo di Dio in cammino lungo la storia” ha ribadito il porporato, e voi lo vivete “nelle odierne Etiopia ed Eritrea, arricchito dal vincolo manifesto col Successore di Pietro: siete pienamente di tradizione alessandrino geez e pienamente cattolici!”. Il cardinale italo-argentino ha ricordato che anche nei secoli precedenti al ventesimo, almeno fin dal novembre 1481, quando Papa Sisto IV concesse agli etiopi la chiesa di Santo Stefano maggiore nei Giardini Vaticani, “si era manifestata la particolare predilezione dei Sommi Pontefici per la vostra Chiesa”.
Testimoni dell'amore di Dio, come il primo martire Stefano
“Fate sentire la potenza della pace e della riconciliazione che è dono di Dio anche a coloro che vi ostacolano in diversi modi – ha proseguito il prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali - che si mostrano nemici con le loro azioni e decisioni, tentando di soffocare il bene operato grazie alle opere di carità e di formazione come se esso non fosse un vero contributo alla costruzione del bene comune”. Siate infatti testimoni dell’amore del Signore Gesù sempre e comunque, “come lo è stato anche di fronte ai suoi uccisori il primo martire Stefano, al quale è dedicata questa chiesa”.
In Etiopia ed Eritrea si trova forza e sostegno nel Signore
In conclusione, il cardinale Sandri ha ricordato che nel suo ruolo di prefetto ha avuto in questi anni “la possibilità di visitare prima l’Eritrea e poi l’Etiopia e ricordo bene il sorriso delle persone che trovano nel Signore la loro forza e il loro sostegno, nonostante tante difficoltà soprattutto materiali, e tengo in mente le vostre montagne e i vostri fiumi, i vostri cieli e le bellezze del creato che stanno sotto di essi”, e che coltiva sempre la speranza “di poter tornare a incontrare le vostre comunità”. Infine ha invocato Maria, madre di Dio, perché sia “protezione e speranza dell’Eritrea, dell’Etiopia e di tutti noi!”
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui