Convegno sul dialogo. Ayuso Guixot: la fratellanza è il futuro
Gabriella Ceraso e Benedetta Capelli - Città del Vaticano
"Collaboratore prezioso e stimato, che ha profondamente segnato la vita della Chiesa universale", " costruttore di pace, proiettato nella prospettiva del dialogo": riprendendo anche le parole con cui il Papa ha descritto in più di un'occasione vita e operato del cardinale Jean Louis Tauran morto il 5 luglio 2018 dopo aver guidato per undici anni il Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso, il suo successore ha aperto ieri sera 16 gennaio, i lavori del Convegno all'Università cattolica di Milano.
Forte nella fede e nel desiderio di dialogo
Nelle parole del cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot "l'immensità dell'impegno e delle responsabilità che hanno contraddistinto il servizio ecclesiale di Tauran, "la sagacia, la preparazione e la fine diplomazia" a lui proprie e poi tanti ricordi personali in particolare legati all'ultimo viaggio, "testamento spirituale" del cardinale Tauran, compiuto a Riad nell'aprile del 2018. "Ho davanti agli occhi - ha confidato Ayuso Guixot - l’immagine del cardinale: fragile nel corpo ma forte nella fede, nella testimonianza e nel desiderio di dialogare. Mi sono tornate alla mente le parole di san Paolo nella seconda lettera ai Corinzi: 'La mia potenza si manifesta pienamente nella debolezza'. Difatti, la sua presenza in Arabia Saudita è stata grandemente apprezzata. Un viaggio un po’ speciale, nella culla dell’islam, che Tauran ha desiderato fortemente compiere: era infatti da sempre convinto che le buone relazioni fra cristiani e musulmani potessero dare un insostituibile contributo alla pace nel mondo, sostenendo che la vera minaccia non fosse lo scontro di civiltà, al quale non credeva, piuttosto lo scontro di ignoranze e di radicalismi. E chi ne ha raccolto il testimone, ha confermato la sua ferma convinzione che le religioni non sono il problema ma fanno parte della soluzione: pertanto siamo 'condannati' al dialogo interreligioso".
L'apprezzamento di tutti per l'apertura e il coraggio
Il cardinale Ayuso Guixot ha inoltre rivelato alcune delle attestazioni di cordoglio pervenute al Pontificio consiglio per la morte di Tauran. "Oltre a coloro che hanno preso parte ai funerali - ha detto - tante persone di altre religioni hanno voluto rendere omaggio all’uomo apprezzato per la sua sincerità, il suo coraggio e la sua apertura". Tra queste, il Grande imam di al-Azhar, che in un messaggio ha definito il cardinale Tauran "un religioso che ha dato un grande contributo alla promozione della cultura della comprensione reciproca".
Il Documento sulla fratellanza oggi
Il cardinale Ayuso Guixot, riferendosi al viaggio del Papa negli Emirati Arabi Uniti del febbraio scorso e alla firma del Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, ha detto che il cardinale Tauran "lo avrebbe approvato e ne sarebbe stato contentissimo". "Il dialogo interreligioso - ha ribadito - non si può comprendere se non lo si inserisce nel cammino, ormai di lungo corso, delle relazioni interreligiose della Chiesa cattolica. Un cammino che ha portato avanti con grande disponibilità e intelligenza, e nella fedeltà alle esigenze di verità e di carità del Vangelo, anche il cardinale Tauran".
Poco prima dell'inizio dei lavori all'Università cattolica di Milano, alla presenza anche di Muhammad Bin Abdul Karim Al-Issa, segretario generale della Muslim World League - in prima linea nella costruzione di relazioni positive tra islam e cattolicesimo - il cardinale Ayuso Guixot ha parlato ai nostri microfoni del suo illustre predecessore e del cammino che sta compiendo il Documento sulla fratellanza anche grazie al lavoro del Comitato da lui presieduto:
R. - La figura del cardinale Tauran è sempre stata centrata sul sacerdozio. La sua vita, il suo punto assiale, era essere un sacerdote. Perciò, tutto il suo ministero seguiva sempre questa prospettiva, come buon pastore, di prendersi cura pastorale a diversi livelli.
Con lei a Milano per parlare anche di questo c’è anche un rappresentante della Muslim World League. Che valore darea questa presenza e al dibattito comune su questo tema del dialogo, della fratellanza?
R. - È importante perché dobbiamo trovare insieme il modo di trasformare, rispettivamente nei nostri ambienti, lo spirito e l’operato perché sia sempre il dialogo e attraverso questo dialogo, la fratellanza, a portarci alla vera pace e a poter vivere e convivere insieme.
Il cardinale Tauran sarebbe soddisfatto del documento di Abu Dhabi. Questa è anche il suo parere. A che punto siamo nel cammino e sviluppo di questo documento non solo sul fronte del rapporto con il mondo musulmano ma anche con le altre religioni?
R. - Il punto è che abbiamo dato inizio ad un processo; è stato creato anche un Comitato superiore; perciò, anche da questa prospettiva, non intendiamo occupare uno spazio, ma cerchiamo di diffondere il documento perché, a diversi livelli, il messaggio possa arrivare ai quattro angoli della Terra. Di conseguenza questo documento, pur avendo avuto una matrice islamo-cristiano, è aperto a tutte le tradizioni religiose perchè è portatore di un messaggio in favore della promozione della dignità umana. E ha l'obiettivo di far radicare a fondo questo spirito di fratellanza e di trasformare così le nostre società.
Rispetto alle tante tensioni che ci sono ora a livello internazionale questo documento e il suo il messaggio come anche l’impegno nei rappresentanti delle diverse religioni, può aiutare a sostenere l’unità?
R. - Confido molto nel fatto che l’abc del documento di Abu Dhabi - cioè la fratellanza, la pace e la convivenza comune - siano proprio i punti assiali e la chiave che potrà permettere all’umanità di vivere "risollevata".
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