Cos’è l’Intelligenza Artificiale?
Eugenio Bonanata e Giovanni Orsenigo - Città del Vaticano
Qual è la definizione da dare al termine ‘Intelligenza Artificiale’? Nel contesto del Convegno annuale della Pontificia Accademia per la Vita in corso in Vaticano e dedicato a questo tema, ne parliamo con il professor Antonio Cisternino, del Dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa.
Apprendimento automatico
Il professor Cisternino parte da una considerazione relativa all’apprendimento automatico delle macchine. “Le macchine – spiega – esibiscono comportamenti razionali più che intelligenti: esse codificano il mondo attraverso il codice binario, ovvero enormi sequenze di 0 e 1. E negli algoritmi di apprendimento automatico, si fanno vedere alla macchina tante coppie di queste sequenze che rappresentano una situazione del mondo e la conseguente azione da prendere”.
Il processo decisionale
Detto diversamente non è la macchina a pensare. “È l’uomo – afferma Cisternino – ad essere in grado di scrivere dei programmi che non codificano il comportamento della macchina, ma che le permettono di decidere cosa fare in una data situazione, senza che il comportamento sia stato esplicitamente previsto”. Insomma, la macchina riesce a produrre un’azione in maniera autonoma sulla base degli esempi che le sono stati mostrati e delle informazioni che ricava dal mondo.
Il valore delle macchine
A questo punto è necessaria una precisazione in merito a ciò che si intende per intelligenza. Per Cisternino “essere intelligenti significa che, in base alla nostra capacità di comprendere il mondo che ci circonda, prendiamo decisioni basandoci sui nostri valori. La macchina ha però valori differenti rispetto all'uomo. Infatti - aggiunge - la sua capacità di prendere decisioni si basa su presupposti differenti, perché la sua esperienza, per quanto semplice e meno complessa, è molto diversa da quella dell'uomo.
L’esempio dell’aspirapolvere
Uno degli esempi della diversità di valori tra le macchine e l’uomo riguarda il robot che pulisce per terra. La ragione d’essere di questa soluzione tecnologica è ovviamente quella di tenere pulita la casa. Il prof. Cisternino invita a suppore di avere un gatto che perde i peli. “Un’aspirapolvere intelligente – dice – si accorge che il gatto sporca e per risolvere il problema potrebbe decidere di ucciderlo: per lui questa è la soluzione più ovvia. La grossa questione dell’intelligenza artificiale – conclude – è proprio questa: come programmare la macchina perché non consideri lecita un’azione del genere”.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui