Parolin: soluzione interna, pacifica e democratica per il Venezuela
Giada Aquilino - Città del Vaticano
Una soluzione “interna, pacifica e democratica che veda la disponibilità di tutti” a “parlarsi” e ad aiutare concretamente la popolazione, per uscire da una realtà di “difficoltà” che perdura da troppo tempo. È quanto auspicato per il Venezuela dal segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, intervenendo a Roma al Simposio internazionale “Pedagogia della santità -Una sfida universale per i fedeli laici”, alla presenza del cardinale Baltazar Enrique Porras Cardozo, arcivescovo di Mérida e amministratore apostolico di Caracas. A proposito della crisi sociale, politica ed economica venezuelana, il cardinale Parolin – che è stato nunzio apostolico a Caracas fino al 2013 - ha constatato come i problemi al momento continuino e rimangano le incognite sulle prospettive future.
Annuncio di speranza
All’evento organizzato dalla Fondazione Azione cattolica Scuola di santità “Pio XI”, in collaborazione con il Segretariato del Forum internazionale di Azione cattolica, il segretario di Stato vaticano ha tenuto una prolusione incentrata sulla santità come “annuncio sempre attuale di speranza da rivolgere al mondo”. Essa, ha detto, è l’attrattiva di cui hanno “in particolare bisogno i giovani”, che attendono, “oggi più che mai”, testimoni e “non maestri”, fratelli e sorelle “attraenti e felici” che li stimolino “con l’esempio e non con le prediche, perché la presenza e il messaggio di Gesù intercettino i sogni di bellezza che portano nel cuore”, in un contesto in cui alla “vorticosa velocità esteriore corrisponde una crescente fragilità interiore”. La santità, ha aggiunto, è “opera gratuita e incondizionata dello Spirito Santo, che si riversa sul corpo ecclesiale e sul singolo”: presuppone accoglienza e collaborazione “attiva da parte nostra”, come in tutte le dinamiche “salvifiche”, “dove Dio non compie nulla imponendosi, ma sempre e solo proponendosi e responsabilizzandoci”.
In cammino
Sollecitato dai giornalisti a proposito delle polemiche mediatiche che hanno recentemente riguardato anche la Chiesa, il cardinale Parolin ha esortato a prestare attenzione all’“interpretazione che si dà”, quando si vuole la Chiesa come “un luogo dove si scontrano le fazioni più diverse, dove ci sono gruppi di pressione, gruppi di potere, cordate”. ”Nella Chiesa - ha aggiunto - c’è di tutto, perché anche nella Chiesa c’è il peccato e da questo dobbiamo convertirci tutti i giorni. Non voglio dire quindi - ha precisato - che siamo già il regno di Dio realizzato: noi siamo in cammino. Però ridurre a queste categorie mi pare che sia mortificante della realtà della Chiesa e leggere soltanto in tale ottica davvero non rende ragione di quello che è la Chiesa. L’invito è andare un po’ al di là di questi criteri e di queste categorie e vedere invece quanto nella Chiesa si sta facendo di bene, di positivo, quando, pur nella difficoltà che c’è in ogni relazione umana, si sta costruendo in favore degli uomini e del mondo di oggi”.
Il cardinale Porras Cardozo e Mariella Enoc
Da parte sua il cardinale Porras Cardozo, presidente della Fondazione Azione cattolica scuola di santità, si è soffermato sulla domanda: “Come diventare santi nel quotidiano”? La storia – ha detto – ci insegna che “in tutti i tempi e in tutti i luoghi” ci sono stati credenti che con la loro vita hanno dato testimonianza della presenza di Dio nei piccoli gesti della vita quotidiana. L’esortazione è stata a raccogliere tale testimonianza “in modo che sempre un maggior numero di fedeli laici possano far risplendere la grandezza del Vangelo”. A condividere coi presenti ai lavori la propria esperienza di “laica cristiana” al servizio del bene comune è stata Mariella Enoc, presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, che ha invitato ad essere “laici in uscita, laici di strada”, secondo gli insegnamenti di Papa Francesco.
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