Santa Sede-Italia, Parolin: c'è convergenza di obiettivi
Alessandro Guarasci - Città del Vaticano
Dialogo e condivisione degli obiettivi. Marciano su questi due binari i rapporti tra Italia e Santa Sede. Stasera, a Palazzo Borromeo, c’è stata la tradizionale cerimonia nell'anniversario dei Patti Lateranensi. Presenti, tra gli altri, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il cardinale segretario di Stato vaticano Pietro Parolin e il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte.
Convergenza e ascolto
"La parola chiave è convergenza, c'è una grande volontà di ascolto e di considerare il punto di vista della Chiesa”, ha messo in luce il cardinale Parolin, notando che "ci sono più convergenze che contrasti”. E poi, uno dei temi principali che è stato affrontato nell'incontro tra Italia e Santa Sede è stato quello della famiglia. Per il porporato "c’è un'attenzione specifica del governo italiano per la famiglia, soprattutto quelle più in difficoltà. In questo contesto abbiamo parlato anche di disabilità e di lavoro per i giovani”.
FIne vita e cure palliative
Al centro dei colloqui, anche i temi etici. Il segretario di Stato vaticano ha detto che il tema del fine vita è stata una delle questioni discusse durante l'incontro tra Italia e Santa Sede: “Abbiamo parlato di fine vita e di cure palliative e soprattutto dell'importanza di lavorare per una cultura palliativa". Il Ministero dell’Università starebbe pensando di mettere a punto anche specifici percorsi di studio, affinché questi temi siano meglio affrontati dalla comunità medica.
Attenzione al Mediterraneo, si rispetti il cessate il fuoco in Libia
Il tema degli equilibri nel Mediterraneo non poteva mancare. Il cardinale Parolin ha affermato che “tra Italia e Santa Sede c’è grande convergenza per la politica estera, perché sia per la Santa Sede che per l’Italia è importante il multilateralismo come metodo per affrontare e risolvere i tanti conflitti che ci sono”. Soprattutto sulla Libia c’è bisogno che sia rispettato l’embargo delle armi e il cessate il fuoco. Parolin ha poi apprezzato la modalità di gestione dei migranti: "Il governo si sta impegnando molto sull'integrazione e sulla politica comune con l'Europa perché chi entra in Italia entra in Europa”.
Conte: comune sensibilità con la Santa Sede
"Con la Santa Sede c'è una comune sensibilità sui dossier più critici del Mediterraneo", ha detto il premier Giuseppe Contre parlando con alcuni cronisti nel corso del ricevimento per i Patti Lateranensi. Durante il vertice bilaterale "si è parlato di Libia, Siria, Iraq, Mediterraneo, Corno d'Africa, ma anche dell'allargamento dell'Ue", ha spiegato. Conte sarà a Bari a fine febbraio nell'ambito del summit per la pace nel Mediterraneo promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana.
Solidi rapporti tra Italia e Santa Sede
La solidità dei rapporti tra Italia e Santa Sede è nei fatti per Palazzo Chigi. "I rapporti Italia Santa Sede sono assolutamente radicati. C'è un dialogo costante e continuo e c'è una grande consonanza", ha affermato il presidente del Consiglio. "Apprezziamo molto tutte le iniziative della Santa Sede" - ha spiegato - e il suo contributo in termini di diritti umani e promozione della giustizia sociale . "La Cei e il mondo dell'associazionismo cattolico - ha aggiunto Conte - offrono un grande contributo all'inclusione sociale e questo è un riconoscimento dovuto e molto sentito che il governo fa alla Chiesa”.
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