Coronavirus: casi di positività all’Università Salesiana di Roma
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
“Una situazione di emergenza nell'emergenza”: così il rettore dell’Università Salesiana, don Mauro Mantovani, racconta questi giorni segnati dalla pandemia di coronavirus. All’Ateneo Pontificio di Roma, che sorge da più di 40 anni nel quartiere Nuovo Salario, tutti coloro che vivono all’interno, 280 persone appartenenti a sei comunità religiose, stanno effettuando il tampone dopo i 19 casi di positività registrati nella struttura e i ricoveri in ospedale di 5 persone.
Situazione sotto controllo
“Al momento – spiega il rettore – è tutto sotto controllo. Non lo diciamo solo noi ma la Asl di riferimento che ha provveduto a mettere in sicurezza l’università. Siamo grati per il lavoro svolto”. Don Mantovani ci tiene a precisare che l’ateneo, frequentato da 1800 studenti di 93 nazionalità diverse, sia laici che religiosi, con più di 230 docenti, ha seguito tutte le regole dettate dai provvedimenti del governo. I dipendenti, ad oggi, lavorano da remoto e ogni ingresso e uscita è prontamente controllato. “C’è stata la sospensione delle lezioni e quindi – sottolinea – è iniziata la didattica on-line che sta andando avanti regolarmente. Il nostro impegno è di non far perdere il semestre agli studenti. Il coronavirus ha senz’altro accelerato l’utilizzo della piattaforma telematica alla quale già ricorrevamo grazie alla facoltà di Scienze della Comunicazione”. Una delle 5 facoltà che compongono l’offerta didattica dell’ateneo pontificio dove si può scegliere tra Teologia, Filosofia, Lettere cristiane e classiche, Scienze dell’educazione.
Buoni cristiani
“Vivere questo tempo da buoni cristiani, così ci direbbe di fare Don Bosco”, afferma il rettore dell’università, farlo “con un senso di fede e di offerta” anche se – confessa - manca il contatto con i giovani, uno dei cardini del carisma salesiano. “Ci teniamo anche a guardare avanti, a progettare su come riprendere le attività in vista del nuovo anno accademico, sviluppando nuove modalità”. Secondo don Mauro Mantovani, in questa situazione è stato fatto “un salto di qualità” anche sul fronte dei docenti che, a distanza, non hanno mancato di essere guide e presenze importanti per la formazione dei giovani. “La didattica presenziale – afferma – è un valore aggiunto” ma le nuove frontiere aperte con le lezioni on line mettono in luce “tutta una tradizione dove il rapporto interpersonale, di vicinanza, di cura e di attenzione al singolo, alla sua crescita, nella molteplicità dei suoi aspetti, risulta centrale. E’ un tesoro da portarsi dietro e da far sviluppare nei nuovi tempi che ci attendono”.
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