Beatificazioni rinviate, Becciu: non sostituibili con cerimonie virtuali
Roberta Barbi – Città del Vaticano
Un’altra privazione si aggiunge a quelle cui ci ha ormai abituato l’emergenza della pandemia da coronavirus: tutte e cinque le cerimonie di Beatificazione calendarizzate tra maggio e giugno dalla Congregazione delle Cause dei Santi sono state rimandate a data da destinarsi. A darne notizia è la stessa Congregazione guidata dal cardinale Angelo Becciu, che a Vatican News parla di "una grande sofferenza, soprattutto per le comunità ecclesiali che si preparavano alla grande festa di popolo". "E' difficile pensare a un ‘adattamento’ semplicemente in streaming, sarebbe stato un ripiego”, osserva il capo del dicastero, sottolineando che “il processo di Beatificazione inizia proprio dal popolo, dall'acclamazione che testimonia la ‘fama di santità’ della persona, ossia l'opinione comune della gente secondo cui la vita del nuovo Beato è stata ricca di virtù cristiane, della fecondità apostolica, della morte edificante”.
Il prefetto: “Non si escludono altri rinvii”
Una decisione sofferta, dunque, ma resa necessaria dalle cautele da tenere nella cosiddetta Fase 2 della lotta all’epidemia, e soprattutto condivisa dalle stesse comunità locali e dalla Santa Sede: “Sono state le stesse comunità diocesane, vista la situazione e il protrarsi delle condizioni che vietano riunioni di popolo, a chiedere di poter rinviare le celebrazioni, pur se con grande dispiacere", afferma ancora il cardinale Becciu. "Quando nella Chiesa locale - prosegue - si celebra una Beatificazione, c'è grande partecipazione popolare, migliaia e migliaia di persone, con la necessità di una preparazione accurata, soprattutto spirituale, per riscoprire la figura del nuovo Beato o del martire”. In una situazione di isolamento e distanziamento fisico, ovviamente, questo è estremamente difficoltoso: “Da qui - osserva il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi - la decisione di rinviare richiesta dai vescovi e condivisa dalla Santa Sede. Per ora sono state rinviate cinque beatificazioni; non è escluso che possa essercene anche qualche altra da rimandare ad altra data. Per questo si segue l'evoluzione della pandemia e delle disposizioni ad essa legate”.
Il cardinale Stefan Wyszyński, custode della Chiesa polacca
Tra le figure più celebri che saranno Beatificate in seguito, c’è certamente quella del cardinale Stefan Wyszyński, la cui cerimonia era fissata per il 7 giugno prossimo. “Quella del cardinale Wyszyński è una figura significativa non solo a livello spirituale, ma anche pubblico e sociale: la sua persona e la sua storia si è legata saldamente non solo alla Chiesa di Polonia, ma anche alla storia del popolo polacco, in decenni particolarmente tragici per il Paese e l'intera Europa – ha concluso il Prefetto - sarebbe impensabile la sua Beatificazione, in quella terra, senza quel popolo riunito per festeggiare la santità di un tale pastore”. Il Primate di Polonia, che dal 1948 resse anche le diocesi di Varsavia e Gniezno, si adoperò moltissimo per custodire e alimentare la fede del suo popolo e la Chiesa di Polonia durante gli anni più duri di oppressione del regime comunista, con il quale non mancò più volte di trattare con l’obiettivo di non esacerbare il conflitto. È considerato anche il padre spirituale e in un certo senso il precursore dell’opera di San Giovanni Paolo II.
Gli altri futuri Beati: religiosi, martiri e laici
La prima che avrebbe dovuto essere beatificata, in ordine cronologico, con una cerimonia prevista sabato 9 maggio a Lecco, è suor Lucia dell’Immacolata, religiosa professa dell’Istituto delle Ancelle della Carità, un esempio nell’assistenza ai poveri e agli ammalati in ospedale come a domicilio, da tutti ricordata per la sua capacità di trasformare le amarezze in sorrisi. Il 16 maggio, invece, a Soccavo, Napoli, sarebbe salita agli onori degli altari Maria Luigia del Santissimo Sacramento, fondatrice delle dell’Istituto delle Suore francescane adoratrici della Santa Croce che si spese particolarmente nell’opera di educazione della gioventù e fu chiamata già in vita la “monaca Santa”. Il mese di maggio si sarebbe poi concluso il 23 con la Beatificazione di Cayetano Giménez Martìn, sacerdote originario di Alfornòn e 15 compagni tra religiosi e laici, destinati ad arricchire le schiere dei martiri causati dalla guerra civile spagnola perché perseguitati a causa della loro appartenenza alla Chiesa e a Gesù e uccisi “in odium fidei”. Infine, ma non per ultima, il 14 giugno doveva essere beatificata a Riccione la giovane laica Sandra Sabattini, discepola spirituale di don Benzi e della sua Comunità Papa Giovanni XXIII, soprannominata la “Santa fidanzata” e morta a soli 23 anni.
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