Santa Sede all’Onu: discriminazione razziale è assolutamente intollerabile
Paolo Ondarza - Città del Vaticano
La Santa Sede ribadisce che la discriminazione razziale in tutte le sue forme è assolutamente intollerabile. Intervenendo al dibattito urgente convocato oggi all’Onu di Ginevra nell’ambito della 43ma sessione del Consiglio per i diritti umani, sul tema "attuali violazioni dei diritti umani di ispirazione razziale, razzismo sistemico, brutalità della polizia e violenza contro la protesta pacifica", l’osservatore permanente, l’arcivescovo Ivan Jurkovič, ha esortato tutti gli Stati a “riconoscere, difendere e promuovere i diritti umani fondamentali di ogni persona”.
Non chiudere gli occhi
Infatti “tutti i membri della famiglia umana, fatti a immagine e somiglianza di Dio”, ha rimarcato, sono “uguali nella loro intrinseca dignità, a prescindere da razza, nazione, sesso, origine, cultura o religione” di appartenenza. Citando le parole di Papa Francesco, Jurkovič ha ricordato che “non è possibile tollerare o chiudere gli occhi di fronte a qualsiasi tipo di razzismo o forma di esclusione sociale e pretendere nel contempo di difendere la sacralità della vita umana”.
La dignità altrui è inviolabile
E’ giunto il momento - è stato il monito - di porre fine ai pregiudizi, ai preconcetti e alla diffidenza reciproca che sono alla base di “discriminazione, razzismo e xenofobia”. “Nessuno”, ha aggiunto l’osservatore permanente della Santa Sede, “deve sentirsi isolato, e nessuno è autorizzato a calpestare la dignità e i diritti degli altri”. “Calpestare l’inviolabile dignità altrui vuol dire infatti calpestare la propria”. Facendo eco a quanto affermato da Francesco durante l’udienza generale del 3 giugno scorso, Jurkovič ha ammonito: “la violenza è autodistruttiva e autolesionista. Nulla si guadagna con la violenza e tanto si perde”.
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