Il Vaticano fa il punto sul contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo
Alessandro Guarasci - Città del Vaticano
Due giorni di confronto sulle disposizioni in materia di prevenzioni e contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo. Ieri e oggi in Vaticano sessione di aggiornamento per le autorità pubbliche della Santa Sede e della Città del Vaticano. Il presidente dell’Autorità di Informazione Finanziaria Carmelo Barbargallo afferma che “questo è un momento particolarmente complicato, in prospettiva probabilmente sarà ancora più complicato per l'economia, e quindi bisogna tenere insieme la missione importante che ha la Chiesa, con gli equilibri economici che sono altrettanto importanti e con il rispetto delle norme. In particolare delle norme poste a presidio della necessità di essere esenti dalle minacce del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, un aspetto assolutamente di grande importanza”.
Aif: nei momenti di crisi la criminità si insinua nell'economia
Per effetto della crisi economica legata al coronavirus, l’Ocse prevede una contrazione del 6% del Pil nel 2020, ma nel caso comunque di una seconda ondata di contagi, il crollo sarà del 7,6% su scala globale. Nella Ue il calo del Pil sfiorerà l’8%. Barbagallo afferma che “la criminalità nei momenti di crisi riesce a insinuarsi nel tessuto dell'economia e riesce a prendere contatti con i soggetti più deboli, proponendosi per acquisti fatti in contante. E quindi questo è un momento nel quale assolutamente bisogna avere gli occhi più aperti del solito”. Il presidente dell’Aif precisa che “le normative vaticane sono in linea con le normative del resto del mondo. Recentemente sono state anche rinnovate, in particolare la normativa sugli appalti è all'avanguardia”.
Dalla Santa Sede passi importanti passi in avanti nella normativa
Il vice direttore dell’Aif, Federico Antellini Russo, afferma che la normativa “si sta evolvendo ogni anno perché tiene conto di quelli che sono non soltanto i parametri europei ma tiene conto anche della peculiarità della giurisdizione. La Santa Sede ha anche fatto dei significativi passi pionieristici rispetto a quello che accade in Europa, ad esempio ed è l'oggetto di questo seminario, il comitato di sicurezza finanziaria ha deciso di estendere non solo la formazione ma anche una forma di prevenzione, di consapevolezza e per certi versi di supporto anche alle autorità pubbliche della Santa Sede, dello Stato Città del Vaticano. Questo significa che loro sono soggetti con obbligo di segnalazione di attività sospette all’Autorità di informazione finanziaria".
Adeguamento ai parametri internazionali
Anita Titomanlio dell’ufficio giuridico della Segreteria di Stato dice che si è “voluto proporre strumenti alle autorità pubbliche per autovalutarsi. Quindi saranno predisposti dei questionari di autovalutazione, che saranno compilati dalle autorità pubbliche e inviati alle autorità di informazione finanziaria per predisporre un piano di azione, nel caso ci fossero delle carenze per il contrasto del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo. Negli anni passati la Santa Sede ha deciso di adottare delle convenzioni internazionali e quindi ci si adegua a dei parametri internazionali per la trasparenza e il controllo. Ovviamente sempre nel rispetto della peculiarità della Santa Sede e dello stato della Città del Vaticano, non dimenticando che fonte primaria del nostro ordinamento è il diritto canonico”.
Non facile scovare i fenomeni di ricliclaggio
Fondamentale è l’apporto dato dalla Gendarmeria vaticana. Fabio Vignali, responsabile della sezione di Polizia Economica-Finanziaria afferma che ”i fenomeni di riciclaggio e finanziamento al terrorismo presentano delle caratteristiche per le quali sono molto difficili da elaborare, trovare le prove, e rintracciare i colpevoli. Quindi questo ci ha posto in una condizione di nuova sfida. Però devo dire che la normativa che attualmente è in piedi ci dà strumenti ulteriori rispetto al passato e più incisivi”.
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