Nuova vita per le Ville di Castel Gandolfo, con i medici invitati dal Papa
Alessandro Di Bussolo – Castel Gandolfo
Una seconda apertura baciata dal sole di giugno, come quattro anni fa la prima da una mite ottobrata romana. Le Ville Pontificie di Castel Gandolfo, per secoli privatissima residenza estiva dei Pontefici, dal 22 ottobre 2016 sono, per volontà di Papa Francesco, un percorso espositivo aperto al pubblico. Dopo tre mesi di forzata chiusura per l’emergenza Covid-19, riaprono al pubblico da questa mattina alle 10.
Più di mille visitatori per questa nuova apertura
Distanziamento di un metro all’ingresso e in tutta la visita per chi non è familiare convivente, mascherina obbligatoria, termoscanner all’ingresso e igienizzazione delle mani, non hanno frenato più di un migliaio di visitatori che si sono prenotati per questa riapertura. Tra loro circa 140 medici, infermieri e personale sanitario italiano, invitati da Papa Francesco a godere gratuitamente di questa meraviglia di arte, cultura e natura per questo e per il prossimo weekend di giugno.
Medici e infermieri della terapia intensiva, insieme nella gioia
La prima a ringraziarlo è Francesca Leonardis, primario del reparto di terapia intensiva del Policlinico Tor Vergata di Roma, che non aveva mai visitato il Palazzo apostolico né i Giardini, per “averci dato l’occasione di condividere un momento di gioia, di bellezza, di luce dopo tante ombre, che comunque ci hanno insegnato a stare insieme nelle difficoltà più di prima e adesso abbiamo la possibilità di stare insieme in un momento di gioia”.
L’immagine del primo paziente che respira senza casco
Accanto a lei Francesca Alfonsi, psicologa nello stesso reparto. “Dopo momenti di grande dolore – ci dice - condiviso con i colleghi, a supporto dei pazienti e delle loro famiglie, finalmente possiamo incontrare qualcosa di bello, che un poco riappacifica gli animi e le angosce che abbiamo vissuto in tutti questi giorni”. Del gruppo fa parte anche la coordinatrice infermieristica del reparto, Silvana Di Florio, che porta con se il ricordo del primo paziente che ha tolto il casco per la respirazione assistita “e subito ci ha chiesto di poter leggere un libro”.
"Ci siamo sentiti in un tunnel, ora c’è la luce"
“Nelle difficoltà – confida il primario Leonardis - ad un certo punto è capitato anche di sentirci in un tunnel, nel quale non si vedeva la luce. Poi abbiamo iniziato a vederla, alcuni di noi anche sostenuti dalla fede, e oggi finalmente siamo nella luce”. Come credente, le fa eco la psicologa Alfonsi, “ho chiesto in alcune occasioni a Dio il perché di tanto dolore. Per chi fa un lavoro come il mio è un sostegno, per avere la forza di essere accanto alle famiglie che affrontano il dolore di una perdita”
Visite solo sabato e domenica, su prenotazione
Le Ville Pontificie e i loro giardini, che coprono circa 30 dei 55 ettari della superficie totale, sul pendio che domina il lago di Castel Gandolfo, si possono infatti sempre visitare solo sabato e domenica, dalle 10 alle 18.30, oggi con ingressi contingentati, solo su prenotazione e organizzati su fasce di ingresso. I gruppi di visita non possono superare le 10 persone, con una guida che vigila sul rispetto della distanza interpersonale.
Il fascino delle stanze private dei Papi
Una visita nella storia della Chiesa e dell’arte, imperdibile per fedeli, turisti, appassionati d’arte e di storia. Dal salone degli svizzeri alla sala del trono, dalla biblioteca allo studiolo privato dei Papi, fino alla cappella dove nel marzo 2013 si raccolsero assieme in preghiera Francesco, appena eletto e il Papa emerito Benedetto XVI. L’ex direttore del Musei Vaticani e storico dell’arte Antonio Paolucci, raccomandava nel 2016 di iniziare idealmente la visita dalla Galleria di Alessandro VII Chigi, per il paesaggio “fuori dalle finestre, che sembra un quadro di Annibale Carracci, e i paesaggi descritti nei murali, fatti al tempo di Papa Chigi”.
Monsignor Nicolini: i progetti di valorizzazione non si fermano
Per questa riapertura, ad accogliere i visitatori è monsignor Paolo Nicolini, delegato pontifico per il Polo Museale delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, che descrive così le sue emozioni.
R. - Riapriamo con i brividi dettati dalla gioia di questa bellezza, di questo panorama meraviglioso, immerso nella natura e quindi veramente vi aspettiamo tutti.
Come sta rispondendo il pubblico, attraverso le prenotazioni per questo e i prossimi weekend?
R. - Ho perso una scommessa con i miei collaboratori, che mi hanno sempre detto che sarebbe venuta tanta gente. Hanno vinto loro. Quindi l'aspettativa che avevamo è andata oltre ogni immaginazione, con una ottima risposta e in particolare da parte dei medici, del personale infermieristico e sanitario. Oggi sono stati più di 100 a visitare gratuitamente questi luoghi.
Com’è nata l’iniziativa di offrire questi ingressi gratuiti per tutti i medici ed infermieri italiani, anche ai Musei Vaticani?
R. - Viene da oltreoceano. Un amico mi ha chiamato e mi ha suggerito questa iniziativa che è stata immediatamente accolta dal presidente e dal segretario generale del Governatorato, che ringraziamo.
Prima della chiusura per l’emergenza pandemia, pensavate a percorsi interni per valorizzare i tesori d’arte e cultura delle Ville Pontificie. Li attuerete?
R.- Poco prima della chiusura, generata dal Covid-19, stavamo elaborando tanti progetti, tante idee. Non si sono fermate, le abbiamo tenuti nel nostro cuore, nella nostra creatività e ci lavoreremo immediatamente, appena sarà possibile, ma tutto con prudenza. Cerchiamo di utilizzare saggezza, e soprattutto, come il Papa ha detto ultimamente ai preti romani, con lungimiranza.
Valorizzerete anche la fattoria, che è un modella di ecologia integrata, nel rispetto dell’ambiente e dell’uomo, nei principi indicati da Papa Francesco nell’enciclica Laudato sì?
R. – Abbiamo progetti per tutto. Questo è un luogo di bellezza, che si unisce al buono della natura. In questo luogo ognuno di noi può ritrovare se stesso, in particolare in questo momento, dopo che siamo stati mesi rinchiusi, venire qui significa poter iniziare di nuovo i rapporti familiari e amicali, passare una giornata nella bellezza e nel buono.
A ottobre saranno passati quattro anni dall’intuizione di Papa Francesco di trasformare le Ville di Castel Gandolfo in polo museale. Quale bilancio si può fare?
R. – Direi che il bilancio è ottimo, prima di tutto dal punto di vista dei visitatori. Nel 2019 abbiamo chiuso con quasi 160 mila presenze e per il mondo dei Giardini di Castel Gandolfo è un numero spaventosamente grande. Ora stiamo lavorando a nuovi progetti, a nuove idee. Il Palazzo apostolico, che già oggi è in gran parte è visitabile, lo sarà ancora di più e i Giardini basta guardarli: le immagini parlano più delle parole.
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