Daniele Garozzo: "La scherma sport nobile e leale"
Luca Collodi - Città del Vaticano
Daniele Garozzo, catanese, 28 anni, è campione di scherma. Ai Mondiali di Mosca 2015 vince la medaglia d'Oro nel fioretto a squadre. Nel 2016 alle Olimpiadi di Rio guadagna l'oro battendo in finale l'americano Alexander Massialas, devolvendo poi il premio in beneficenza a Medici Senza Frontiere e all'associazione "La tenda di Cristo", di Acireale, sua città natale e dove continua a vivere. Nel 2017, a Tiblisi, in Georgia, si laurea campione europeo di fioretto maschile. Ai mondiali di Lipsia, nel 2017, vince il bronzo individuale e l'oro a squadre. Agli Europei del 2018 ottiene 2 argenti nel fioretto individuale e a squadre. Oro a squadre nel fioretto anche ai Mondiali di Scherma di Wuxi 2018 (Cina).
R. - Credo che sia molto bello, in questo momento così difficile, fare qualcosa di utile e mettere a disposizione degli altri ciò che si ha. In questa asta di beneficenza la Guardia di Finanza, gruppo Fiamme Gialle, si è contraddistinta molto per la solidarietà e di questo ne vado fiero.
Cosa va all'asta?
R. - Il fioretto con cui ho gareggiato e vinto l'oro a Rio 2016
Come nasce la passione per la scherma?
R. - La scherma è uno sport nobile dove, oltre all'aspetto fisico, vi è una dimensione mentale predominante. Uno sport dove ancora valgono principi di onestà, lealtà e rispetto dell'avversario e per l'arbitro, elementi che purtroppo si sono persi in altri ambiti sportivi. Vorrei che la scherma fosse uno degli sport più praticati in Italia e mi auguro che possa essere così nei prossimi anni
Lo sport può migliorare la nostra società?
R.- Lo sport oggi può fare molto per migliorare la vita sociale. Credo che i valori presenti nello sport siano poco applicati nella vita. Se più ragazzini si ispirassero ai modelli olimpici e meno ad altri modelli, poco ammirabili, forse la nostra società migliorerebbe non di poco
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