Così la Lateranense si prepara al primo anno accademico dell'era Covid
Adriana Masotti - Città del Vaticano
Dopo la chiusura temporanea all'inizio di marzo e il passaggio alle lezioni e poi a esami e tesi online per il resto dell'anno accademico, gli Atenei della Santa Sede sono stati indirizzati a fare ogni sforzo per ricominciare il loro insegnamento di persona per l'anno accademico 2020-2021. La Congregazione per l'Educazione Cattolica, già lo scorso giugno ha infatti ordinato loro di "assicurare che l'insegnamento sia impartito principalmente e preferibilmente in modo ordinario... con il sistema di lezioni, esercitazioni e seminari tenuti alla presenza di studenti e insegnanti". Le Università pontificie, che offrono lauree in teologia, filosofia, diritto e discipline affini, sono inoltre tenute a seguire tutte le misure di salute e sicurezza indicate dalle autorità locali.
La Lateranense di fronte alla pandemia
In particolare la Pontificia Università Lateranense ha risposto alle nuove difficoltà cercando di dotare le aule con dispositivi adatti a svolgere le lezioni sia in presenza degli studenti, sia via web. Inoltre ha formato un “crisis team” per affrontare l’emergenza Covid-19 in questo periodo di continuo cambiamento. L’organizzazione del lavoro di professori e studenti in questi mesi non è stata facile, ma gli obiettivi sono stati raggiunti. Tuttavia, anche l’inizio dell’anno accademico sarà una sfida non indifferente.
La collaborazione con la Cisco Italia
Il decano di filosofia, professor Philip Larrey afferma in merito: “Per aiutarci ad affrontare le sfide dell’autunno, contiamo sulla generosità della Cisco Italia, che ci viene incontro con la sua piattaforma Webex, e con dispositivi per rendere le aule adatte alle lezioni ‘miste’. Ci sentiamo fortunati - continua il decano - di poter collaborare direttamente con loro per offrire agli studenti gli strumenti necessari per completare il primo semestre di studi di filosofia, teologia, diritto canonico e diritto civile.”
Il rettore: la nostra attività non si è mai fermata
Sempre insieme al “crisis team”, il professor Vincenzo Buonomo, rettore dell’università, lavora costantemente per osservare le varie disposizioni dei servizi di igiene e sanità del Vaticano per assicurare un ambiente sicuro, sano e efficiente dentro all’Università (diversi ingressi e uscite per gli studenti, processi di sanificazione degli spazi comuni, utilizzo dei termoscanner, igienizzante per la pulizia delle mani, ecc.). Inoltre, anche nell’emergenza, il team ha dato impulso ai nuovi percorsi di insegnamento, quelli voluti da Papa Francesco: la specializzazione in Teologia interconfessionale, le Scienze della pace e della cooperazione internazionale, la Teologia pastorale della cura e della salute. Alcuni eventi on line - come la lezione del premio Nobel l’economista Yunus, il Seminario sul futuro del cristianesimo, con partecipanti di diverse Chiese cristiane, – hanno visto la partecipazione di tante persone interessate, oltre che di studenti e docenti.
Borse di studio agli studenti esteri
Nonostante le difficoltà, per coloro che vengono da fuori Italia – il corpo studentesco della Lateranense rappresenta più di 60 Paesi in tutto il mondo –, sono state concesse borse di studio per consentire lo studio e il soggiorno presso il Collegio Lateranense a molti studenti, soprattutto esteri. Un modo con cui l'Università Pontificia intende incoraggiare gli studenti a tornare fisicamente in Ateneo durante l’autunno. Sempre che la pandemia lo permetta, saranno anzitutto le nuove matricole, gli studenti del primo anno di ogni facoltà, istituto e ciclo di studio, a poter prendere diretto contatto con l’Università.
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