Nicaragua, Quaresima. I vescovi chiedono riconciliazione e conversione dei cuori
Isabella Piro – Città del Vaticano
Superare ogni tipo di scontro che vada contro l’esercizio civico e democratico del diritto di voto che ogni nicaraguense ha: questo l’auspicio dei vescovi del Nicaragua nel loro messaggio di Quaresima. I presuli si uniscono alle aspirazioni della popolazione per una riforma elettorale “necessaria” che garantisca “un processo elettorale libero e trasparente” alle consultazioni previste per il 7 novembre prossimo. Ma questo si potrà raggiungere solo “deponendo ogni atteggiamento di potere e di individualismo”, in nome di “un cammino di conversione per il bene comune”. E il richiamo alla conversione del cuore, definita “un cammino urgente”, è uno degli altri principî richiamati dai presuli per liberarsi da “male, ingiustizia, iniquità, egoismo, arroganza, distruzione della vita e della natura, opposizione alla volontà di Dio”. La conversione, infatti – prosegue la nota – “implica il proteggere e il custodire la vita e la dignità di ogni persona”, riconoscendo i propri errori per fare ammenda e ritornando all’amicizia con Dio, “sperimentando la gioia del suo perdono”.
Preghiera, penitenza e conversione
Altro punto essenziale della Quaresima, evidenziato dalla Cen, è la preghiera: “La persona che abbraccia la preghiera è capace di affrontare qualsiasi situazione”, consapevole della “potenza dell’amore di Dio”, scrivono i vescovi. I quaranta giorni che preparano alla Pasqua sono infatti “un tempo di grazia per pregare per una nuova società”, dedita al “perseguimento del bene comune” e alla ricostruzione costante “del suo ordine politico e sociale, del suo tessuto di relazioni, del suo progetto umano". Al contempo, i vescovi sottolineano che “la penitenza è una grazia”, perché ci permette di riconoscere “il nostro peccato” e” il nostro bisogno di convertirci”. “Continuiamo su questa strada di preghiera, penitenza e conversione per il Nicaragua”, si legge quindi nel messaggio, che invita anche “alla pratica delle opere di misericordia” nei confronti del prossimo, perché “fa bene pensare agli altri”.
La cristiana speranza “non delude e sostiene tutta la vita”
Guardando, poi, al contesto della pandemia da Covid-19, che nel Paese ha provocato oltre 6mila casi e più di 170 decessi, la Chiesa cattolica nazionale esorta i fedeli a vivere “la chiesa domestica e la pietà popolare come una nuova evangelizzazione”, soprattutto “attraverso i media digitali”. Ciò permetterà di “rinnovare l’esperienza della fede, celebrando questo tempo di grazia con tutti i mezzi possibili a disposizione e in accordo con gli orientamenti pastorali di ogni diocesi”. Infine, la Cen invita alla “speranza che non delude”, quella che deriva da Dio e che “sostiene tutta la vita”. “Chi è in comunione con Gesù Cristo, anche in mezzo ad ogni avversità, potrà vivere e condividere la speranza cristiana – affermano i presuli - e potrà dare l'amore di Dio dal quale derivano la giustizia, la libertà, la verità e la bontà”. Il messaggio episcopale si conclude con l’affidamento del Nicaragua al Cuore immacolato di Maria, affinché interceda per il Paese.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui