Gmg, padre Chagas: “Orientamenti pastorali, strumenti utili per coinvolgere tutti i giovani”
Federico Piana- Città del Vaticano
L’obiettivo è chiaro: “Incoraggiare le Chiese particolari a valorizzare sempre più la celebrazione diocesana della Giornata Mondiale della Gioventù e a ritenerla un’occasione propizia per programmare e realizzare con creatività iniziative da cui emerga che la Chiesa considera la propria missione con i giovani una priorità pastorale epocale su cui investire tempo, energie e risorse”. Commentando gli ‘Orientamenti pastorali per la celebrazione della GMG nelle Chiese particolari’, presentati nei giorni scorsi dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, padre João Chagas, responsabile dell’ufficio giovani del medesimo organismo vaticano, spiega anche che il documento, come prima indicazione, suggerisce che la giornata dei giovani dovrà essere davvero una festa della fede, che abbia al centro l’annuncio del Vangelo: “E’ un concetto - dice - che si ritrova anche nella parte centrale dell’esortazione apostolica post-sinodale Christus vivit, quando Papa Francesco chiede che ai giovani venga annunciato che essi sono amati da Dio. Inoltre è un tema che il Santo Padre ha sviluppato in molti documenti del suo pontificato”.
Tra le altre cose, il documento indica anche che la GMG deve essere un’esperienza di Chiesa, un’esperienza missionaria e un’esperienza di discernimento vocazionale. Punti essenziali per la formazione dei giovani?
R.- Sì. Durante la conferenza stampa di presentazione di questo documento, un giovane angolano ha raccontato quanto l’esperienza di Chiesa fosse stata importante nel suo cammino di discernimento vocazionale. Per tanti giovani, la GMG – sia quella internazionale, ma anche quella diocesana - è un’opportunità per approfondire la dimensione missionaria, come quella legata alle povertà. Su questo punto il testo è esplicito.
Il documento invita anche le Chiese particolari a far celebrare la GMG nella solennità di Cristo Re, come era stato annunciato dallo stesso Pontefice lo scorso anno…
R.- E’ un desiderio del Papa. Il documento svela il legame teologico, provvidenziale e storico tra la Domenica delle Palme - giornata in cui prima si celebrava la GMG diocesana - e la Solennità di Cristo Re. Ad esempio, quando San Giovanni Paolo II ha annunciato l’Anno Mondiale della Gioventù del 1985 era proprio il giorno della Solennità di Cristo Re: in quell’occasione, il Papa polacco chiese ai giovani di essere espressione della dinamica del Regno di Dio tra i loro coetanei. E poi, dobbiamo ricordare che, nella Domenica delle Palme, Cristo viene acclamato come Re. Insomma, con questa decisione non si viene ad abolire nulla, ma semmai si dà pieno compimento.
Il documento stabilisce anche che, se necessario, le piccole diocesi od eparchie potranno unire i loro sforzi per celebrare al meglio la GMG. E’ un altro passo importante?
R- Sì, ma in realtà questo già succede. A volte si realizza un evento regionale o nazionale: questo, però, è a discrezione dei vescovi che debbono capire come organizzarsi al meglio per mettere in piedi un progetto che abbia un buon impatto sui giovani del territorio. Comunque, bisogna ricordarsi che, nella Domenica di Cristo Re, tutti devono pregare per i giovani, metterli al centro dell’attenzione della Chiesa locale, realizzare in loro favore qualche iniziativa di comunicazione, anche se l’evento non potrà svolgersi per motivi strettamente contingenti e sempre vagliati dall’ordinario del luogo.
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