“Iter Europaeum”: seconda domenica tra le chiese di Roma
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
“Sogno allora un'Europa amica della persona e delle persone. Sogno un'Europa che sia una famiglia e una comunità. Sogno un'Europa solidale e generosa. Sogno un'Europa sanamente laica“. Queste parole sull’Europa scritte da Papa Francesco nel 2020, in occasione tra l’altro del 50.mo anniversario delle relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e l'Unione Europea, accompagnano “Iter Europaeum”.
Si tratta di un progetto sviluppato dalle Ambasciate dei 27 Stati dell’Unione per valorizzare legami tra i Paesi membri e la Santa Sede. Dopo l’apertura, domenica 9 maggio, il percorso prosegue oggi alla scoperta di altre chiese, altri luoghi densi di storia legati a radici cristiane ed europee. Ogni Stato ha scelto una chiesa di Roma, alla quale è particolarmente legato. La giornata di oggi si snoda attraverso la Chiesa di Sant’Antonio dei portoghesi, di San Salvatore alle Coppelle e di San Luigi dei Francesi. In ogni chiesa, i visitatori trovano dei totem che spiegano la storia della relazione tra lo Stato membro e la Santa Sede.
La Chiesa di Sant’Antonio dei Portoghesi
Uno dei momenti centrali dell’odierna giornata è la Santa Messa, alle ore 11.00, nella Chiesa di Sant’Antonio dei Portoghesi. Il Portogallo è stato riconosciuto Stato indipendente dalla Santa Sede nel XII secolo, con la bolla Manifestis Probatum di Papa Alessandro III. Nel 1276 viene eletto Papa Giovanni XXI, il portoghese Pedro Hispano. Nel 1276 sale al soglio di Pietro Giovanni XXI, nato a Lisbona. Le relazioni tra Portogallo e Santa Sede raggiungono il loro apice anche grazie al contributo dei missionari portoghesi.
A Vatican News l’ambasciatore del Portogallo presso la Santa Sede, António José Emauz de Almeida Lima, sottolinea che lo spirito delle relazioni dell’Unione Europea con la Santa Sede è radicato nel pensiero dei padri fondatori del progetto europeo. Il Portogallo, aggiunge, è parte integrante di questa relazione. Le sfide contemporanee continuano ad essere quelle per il consolidamento della pace e della giustizia sociale, nel rispetto della libertà e della dignità della persona umana. La comunità religiosa portoghese a Roma, ricorda poi l’ambasciatore, è composta da più di 100 donne e uomini che lavorano nella Curia Romana, nelle Congregazioni o studiano nelle Università pontificie.
La Chiesa di Sant'Antonio dei Portoghesi, dedicata al Santo nato a Lisbona nel 1195 e morto a Padova nel 1231, si trova nel centro di Roma, nel quartiere di Campo Marzio. Nel 1440 il Cardinale Antão Martins de Chaves, arciprete della Basilica di San Giovanni in Laterano, con l'autorizzazione di Papa Paolo II, fonda l'Ospizio della Nazione Portoghese. Viene edificata una chiesa in Campo Marzio. Nel XVII secolo viene ricostruita in stile barocco. La Chiesa di Sant'Antonio dei Portoghesi è decorata, al suo interno, con marmi policromi e stucchi dorati. Presenta una pianta a croce latina.
Chiesa di San Salvatore alle Coppelle
I rapporti dei romeni con la Chiesa di Roma risalgono, attraverso i loro antenati daco-romani, ai primi secoli del Cristianesimo. Le relazioni diplomatiche tra Romania e Santa Sede risalgono al 192O. Durante il recente viaggio apostolico di Papa Francesco in Romania, dal 31 maggio al 2 giugno 2019, sono stati toccati vari temi tra cui quelli legati all’ecumenismo. Da più di cento anni, i cattolici romeni di rito bizantino si riuniscono nella Chiesa di San Salvatore alle Coppelle di Roma. Si trova nel rione di Sant'Eustachio.
Chiesa di San Luigi dei Francesi
Un'altra tappa di del percorso che si snoda nella seconda domenica di Iter Europaeum è la chiesa di San Luigi dei francesi. In questa intervista rilasciata a Vatican News, l’ambasciatore di Francia presso la Santa Sede, Elisabeth Beton Delègue, si sofferma sul progetto Iter Europaeum, sulla comunità francese a Roma e sull’Institut Français Centre Saint Louis.
Consacrata nel 1589, la Chiesa di San Luigi dei Francesi ospita tre famose opere di Caravaggio. Insieme alla Trinità dei Monti, a San Nicola dei Lorenesi, a Sant’Ivo dei Bretoni e ai Santi Claudio e Andrea dei Borgognoni, la Chiesa fa parte dei Pii Stabilimenti della Francia a Roma e a Loreto, istituzione fondata nel 1793 e posta sotto la tutela dell’Ambasciata francese presso la Santa Sede. Fedeli alla loro missione millenaria, proseguono anche in questo tempo segnato dalla pandemia la loro opera di ospitalità e solidarietà.
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