San Giuseppe: ora nelle Litanie anche Patrono degli esuli e dei poveri
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
La Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha inviato oggi, 1 maggio, festa di san Giuseppe lavoratore, una “Lettera ai presidenti delle Conferenze dei vescovi circa nuove invocazioni nelle Litanie in onore di san Giuseppe”. Nel documento, firmato dal segretario del dicastero vaticano, l’arcivescovo Arthur Roche e del sotto-segretario padre Corrado Maggioni, vengono presentate queste sette nuove invocazioni, che aggiornano le Litanie approvate nel 1909 dalla Santa Sede, nel 150.mo anniversario della proclamazione di san Giuseppe a Patrono della Chiesa universale. E in occasione della lettera apostolica Patris corde, scritta da Papa Francesco con l’intento di “accrescere l’amore verso questo grande Santo, per essere spinti a implorare la sua intercessione e per imitare le sue virtù e il suo slancio”.
Ecco le sette invocazioni: da Custode del Redentore a Patrono dei poveri
La Congregazione ha attinto le nuove invocazioni dagli interventi dei Papi che hanno riflettuto su aspetti della figura del Patrono della Chiesa universale, e cioè san Paolo VI, san Giovanni Paolo II e Francesco. Si tratta di: Custode del Redentore (Custos Redemptoris), tratta dall’esortazione apostolica Redemptoris custos di san Giovanni Paolo II; Servo di Cristo (Serve Christi), pronunciata da san Paolo VI nell’omelia della festa di san Giuseppe del 1966, e citata sia da san Giovanni Paolo II che da Papa Francesco nella Patris corde; Ministro della Salvezza (Minister salutis) di san Giovanni Crisostomo, citato sempre da Papa Wojtyla nella Redemptoris custos; Sostegno nelle difficoltà (Fulcimen in difficultatibus), usata da Papa Francesco nel prologo della Patris corde); infine Patrono degli esuli, degli afflitti, dei poveri (Patrone exsulum, afflictorum, pauperum), sempre nella Patris corde.
Le Conferenze episcopali potranno aggiungere invocazioni locali
Queste nuove invocazioni sono state presentate al Papa che ne ha approvato l’integrazione nelle Litanie di san Giuseppe, come nel testo completo allegato alla lettera del dicastero, che ripete tutte le 31 invocazioni allo Sposo della Vergine Maria. “Sarà compito delle Conferenze dei vescovi - si legge nella lettera - disporre la traduzione delle Litanie nelle lingue di loro competenza e pubblicarle”. Traduzioni che non avranno bisogno di conferma della Sede Apostolica. La Congregazione autorizza infine le Conferenze episcopali ad introdurre, “secondo il loro prudente giudizio”, “al luogo opportuno e conservando il genere letterario, altre invocazioni con le quali san Giuseppe è particolarmente onorato nei loro Paesi”.
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