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"Salvare la Fraternità-Insieme", per una Chiesa aperta al mondo

È un appello lanciato da teologhe e teologi provocati dalla "Fratelli tutti" di Papa Francesco. Un invito alla Chiesa per dialogare e confrontarsi in un clima di “fraternità spirituale”

“La Chiesa non è un’aristocrazia spirituale degli eletti, ma una tenda ospitale che custodisce l’arcobaleno dell’alleanza fra Dio e la creatura umana. La fede imparerà ad abitare i linguaggi del mondo secolare, senza pregiudizio per il suo annuncio della vicinanza di Dio”. È un passaggio dell’appello “Salvare la Fraternità – Insieme” scritto da un gruppo di dieci teologhe e teologi, su iniziativa di monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, e di monsignor Pierangelo Sequeri, preside del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia.

Una provocazione da raccogliere

Un appello che nasce dalla provocazione dell’Enciclica Fratelli tutti di Papa Francesco e da qui la necessità di affrontare una serie di temi su cui riflettere. “La proposta – si legge in un comunicato - è raccogliere il senso profondo di questa definitiva provocazione – rivolta ad una Chiesa sollecitata ad aprirsi e a un mondo tentato di chiudersi – inaugurando il clima di una ‘fraternità intellettuale’ che riabiliti il senso alto del ‘servizio intellettuale’ di cui i professionisti della cultura – teologica e non teologica – sono in debito nei confronti della comunità”.

Un dialogo più assiduo

Monsignor Paglia, nella Postfazione che chiude l’Appello, esorta le istituzioni ecclesiali a fare la loro parte “nella promozione di un dialogo più profondo e assiduo fra l’intelligenza della fede e il pensiero dell’umano. In questo rinnovamento, la teologia e la pastorale – scrive - convergono, come le due facce dell’identica azione”. Nell’appello si chiede “un’inversione di tendenza nel pensiero dell’epoca”. “Non disprezzate il Nome di Dio, al quale l’invocazione dei credenti sinceri si rivolge per tutti gli uomini e le donne del pianeta, e per il quale – si legge - gli stessi credenti si rendono disponibili ad intercedere per tutti i poveri e gli abbandonati. Criticate noi, quando dovete – e persino quando non dovreste – ma custodite con rispetto il mistero – anche per voi insondabile – del Nome di Dio”. “La recente enciclica Fratelli tutti incoraggia ad immaginare la nuova prospettiva di questo dialogo come la declinazione efficace e necessaria di una fraternità intellettuale al servizio dell’intera comunità umana”.

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08 giugno 2021, 14:29