Krajewski tra i bimbi afghani a Roma: tamponi per andare a scuola
Davide Dionisi – Città del Vaticano
Stavano consumando la loro merenda i 14 ragazzi afghani, 11 femmine e tre maschi, arrivati due settimane fa a Roma. Erano insieme ad un gruppo di volontarie del quartiere di Tor Bella Monaca quando, a sorpresa, questo pomeriggio, l’Elemosiniere del Papa, cardinale Konrad Krajewski, accompagnato dal dott. Massimo Ralli e dal dott. Leonardo Russo, si è presentato nella loro nuova dimora, la Casa delle Suore Missionarie della Carità.
Obiettivo? Effettuare i tamponi a tutti, suore comprese, unitamente ai rilevamenti diagnostici utili a permettere al gruppo di concludere la quarantena e iniziare le attività scolastiche e la vita in Italia. Giunti a Roma sono stati accompagnati dall'Afghanistan da quattro suore di Madre Teresa che li assistevano a Kabul. Tutti di età compresa tra i 6 e 22 anni, sono stati abbandonati dalle loro famiglie perché diversamente abili.
Un pomeriggio diverso
Hanno atteso il loro turno incuriositi dal piccolo laboratorio, messo in piedi in pochi minuti, alle spalle della cappella dove abitualmente si riuniscono in preghiera le religiose. Un pomeriggio diverso per loro insieme ai loro angeli custodi che non li perdono mai di vista. Ai tamponi e all’assistenza medica qualificata seguiranno le pratiche per il rilascio dei documenti di rito anche se, per le suore di Madre Teresa, che prestano servizio in uno dei quartieri romani più difficili dal 6 Gennaio 1990, la burocrazia interessa meno. Il benessere e la serenità dei ragazzi viene prima di tutto e l’ennesima attenzione di Papa Francesco le ha confortate. Nei prossimi giorni, infatti, arriveranno anche generi di prima necessità per aiutare ulteriormente la missione.
Quindicimila gelati in carcere
La visita del cardinale Krajewski è l’ultima di una serie di attività promosse nei nei mesi estivi. Il “braccio caritativo" del Papa ha compiuto "piccoli gesti evangelici" per aiutare e dare speranza a migliaia di persone che si trovano nelle carceri della capitale. Nei giorni scorsi sono stati donati 15.000 gelati agli ospiti di Regina Coeli e di Rebibbia. Inoltre, come ogni anno, piccoli gruppi di persone senza fissa dimora e i residenti nei dormitori sono stati accompagnati al mare o al lago, presso Castel Gandolfo, per un pomeriggio di relax e una cena in pizzeria.
Anche i poveri di altre parti del mondo hanno potuto beneficare di aiuti provenienti dal Vaticano: farmaci, respiratori polmonari e materiale sanitario su tutti. Nel solo mese di agosto è stato acquistato un tomografo per il Madagascar, del valore di circa 600.000 dollari, ed è stata ultimata la preparazione di ambulatori medici, ristrutturati o costruiti ex novo, per quasi 2.000.000 di euro, nei paesi africani più poveri.
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