Il cardinale Gregory: la vicinanza con il popolo arricchisce la vita dei pastori
Sr. Bernadette M. Reis, Fsp – Città del Vaticano
Un gruppo di parrocchiani dell’Immacolata Concezione di Maria, parrocchia nella zona di Grottarossa, a nord di Roma, ha accolto questa mattina il cardinale Wilton Gregory che ha preso possesso della chiesa titolare assegnatagli dal Papa nel Concistoro del 28 novembre 2020. Un luogo in cui - ha spiegato padre Valerio Bortolotti - secondo la tradizione, Costantino sognò che “il Signore lo invitava a mettersi sotto la sua protezione con il segno della croce”. La costruzione della chiesa va ricondotta all’“ispirazione” di un ricco proprietario terriero di nome Ettore Malinario che edificò il luogo di culto per dedicarlo all’Immacolata Concezione e affidare alla Madonna tutte le persone che lavoravano nella sua terra. “Una croce e una madre: questo è il tesoro di cui voi oggi prendete possesso”, ha detto padre Bortolotti al cardinale Gregory.
Un filo da Washington a Roma
Dopo la recita della preghiera di mezzogiorno, il porporato ha salutato i presenti in italiano: “Vi saluto con la gioia nel cuore in questa prima visita ufficiale alla chiesa titolare”, ha esordito, dicendosi “profondamente grato” a Papa Francesco per aver ricevuto il titolo di questa parrocchia dedicata alla patrona della Chiesa negli Stati Uniti d'America. “Ogni volta che ricorderò il titolo della Madonna, sarò unito a voi, alle vostre famiglie e al clero nella preghiera”, ha affermato, chiedendo ai presenti di ricordare lui e la sua arcidiocesi natale di Washington nelle loro preghiere. “Siamo ora uniti nella devozione e nell’affetto per intercessione di Colei il cui Figlio ha stabilito la Chiesa come una famiglia di fede, speranza e amore”.
Persone da amare, curare, servire
Il cardinale Gregory è tornato a Roma a due mesi dal Concistoro in cui ha ricevuto la berretta rossa. Con Vatican News, condivide i suoi sentimenti per questa presa di possesso che, dice, è “un’espressione concreta del ministero di pastore che ora abbraccia sia la Chiesa locale che quella universale”. “Mentre questa mattina percorrevo la navata – dice l’arcivescovo - mi sono sentito più vicino al Santo Padre. E guardandomi intorno e vedendo le persone riunite qui in questa bella parrocchia, ho detto: ‘Queste sono le persone che il Santo Padre mi ha chiesto di amare, di curare e servire’”. Gregory spiega che non riuscirà ad essere spesso a Roma: “Ovviamente il mio lavoro a tempo pieno, la mia prima responsabilità è l’arcidiocesi di Washington. Ma – assicura - non ci sarà un momento al giorno in cui non mi alzerò e mi unirò in preghiera per quella piccola e bella comunità di Grottarossa”.
La vicinanza della Chiesa
Il cardinale risponde anche alla domanda su come abbia incarnato la recente richiesta del Papa ai vescovi statunitensi, espressa sul volo di ritorno da Bratislava, di essere “pastori con lo stile di Dio” che è “vicinanza, compassione e tenerezza”, anche per affrontare questioni delicate come quella dell’aborto. Gregory ricorda il suo servizio, come sacerdote e vescovo ausiliare prima nella sua arcidiocesi natale di Chicago, poi nella diocesi di Belleville (Illinois meridionale), poi nell’arcidiocesi di Atlanta, e ora a Washington: “Ho scoperto in ognuna di queste situazioni che le persone vogliono essere vicine alla Chiesa, vogliono essere vicine al Signore, vogliono essere vicine al loro vescovo. Se diamo loro una possibilità, si avvicineranno a noi. E questo arricchisce le nostre vite e, speriamo, anche le loro”.
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