Il cammino sinodale: il tema del Consiglio permanente della Cei
Isabella Piro - Città del Vaticano
Saranno gli strumenti e le modalità di svolgimento del cammino sinodale il focus della sessione autunnale del Consiglio permanente della Cei (Conferenza episcopale italiana). L’incontro si svolgerà a Roma dal 27 al 29 settembre e sarà aperto dall’introduzione del cardinale presidente dei vescovi italiani, Gualtiero Bassetti. In agenda ci sono anche la scelta del tema dell’Assemblea generale straordinaria, in programma a Roma dal 22 al 25 novembre prossimi, e l’elezione dei membri delle Commissioni episcopali e del Consiglio per gli Affari giuridici.
Previste inoltre comunicazioni specifiche sull’itinerario di condivisione avviato con l’Incontro di riflessione e spiritualità “Mediterraneo frontiera di pace”, tenutosi a Bari nel febbraio 2020 alla presenza di Papa Francesco; sulla preparazione della 49.ma Settimana sociale dei cattolici italiani, in programma a Taranto dal 21 al 24 ottobre prossimi, e sul 27.mo Congresso eucaristico nazionale, che si terrà a Matera dal 22 al 25 settembre 2022. Al termine dei lavori, è previsto un comunicato finale che sarà illustrato in conferenza stampa giovedì 30 settembre, alle ore 11.00, dal Segretario generale della Cei, monsignor Stefano Russo. Interverrà anche monsignor Erio Castellucci, vicepresidente del medesimo organismo.
Il cammino sinodale, occasione da cogliere
Da ricordare che anche lo scorso 9 luglio il cammino sinodale è stato il punto focale della sessione straordinaria della Cei, svoltasi in video-conferenza. Nel corso di quell’evento, è stato ribadito che “nel contesto attuale, in una fase ancora segnata sul piano sociale, economico ed ecclesiale dagli effetti della pandemia”, il cammino sinodale costituisce “un’occasione propizia di rilancio delle comunità”, ed “una voce profetica rispetto alle istanze dell’oggi e del futuro”. Il Sinodo italiano, ha detto il cardinale Bassetti, è “una conversione pastorale a 360 gradi basata sul Vangelo e le condizioni degli uomini di oggi”. In quest’ottica, esso vuole essere “una carezza alla gente in estrema sofferenza” e, pertanto, partire dal basso. “Cominciamo da parrocchie, diocesi e arriviamo anche alle varie problematiche – ha detto il porporato - Poi dai vescovi, dal magistero arriverà una risposta, ma non dall’alto: dal basso, tutti insieme, perché non c'è distinzione di ruolo tra battezzati. Il fine è sempre lo stesso, la missione di camminare insieme”.
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