Abusi, summit a Varsavia. Zollner: rinforziamo la prevenzione
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
“La nostra comune missione di salvaguardare i bambini di Dio”. È il titolo ma anche l’obiettivo della Conferenza internazionale che, da domenica 19 fino al 22 settembre, porterà a Varsavia vescovi, sacerdoti, superiori di congregazioni religiose maschili e femminili, psicoterapeutI ed esperti laici, per discutere del delicato tema degli abusi sui minori. La Conferenza, la prima sul tema ad interessare l’area dell’Europa centrorientale, è organizzata dalla Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori e della Conferenza episcopale polacca, in collaborazione con la St. Joseph Foundation.
O'Malley: "Essere a fianco alle Chiese dell'Europa centrorientale"
Tre giorni di scambi e condivisioni, confronti e riflessioni, su questa piaga profonda del corpo ecclesiale, che si muovono su filoni chiari: la prevenzione, la denuncia degli abusi e l’attuazione delle procedure esistenti, guardando al Motu proprio di Papa Francesco Vos estis lux mundi. Il fine è di esaminare le risposte alla crisi degli abusi da parte di diverse chiese, cattoliche e anche greco-cattoliche (non solo quella della Polonia, ma anche di Albania, Croazia, Slovacchia, Russia, Ucraina, Serbia e via dicendo), in modo da valutarne l’impatto del contesto regionale. La speranza è di creare un network per stabilire una più stretta collaborazione. Come spiega infatti il cardinale Seán Patrick O'Malley, arcivescovo di Boston e presidente della Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori, la presenza a Varsavia è legata alla volontà di “essere a fianco delle chiese dell'Europa centrale e orientale, per ascoltarle, conoscere la loro realtà e aiutarle a tracciare un percorso per la protezione dei minori e delle persone vulnerabili”. “Spero – fa eco monsignor Stanisław Gądecki, presidente della Conferenza episcopale polacca (KEP) - che questo incontro ci permetta di scambiare esperienze e pratiche virtuose che portino ad azioni comuni nella nostra parte d'Europa”.
Zollner: prevenire l'abuso prima che nasca
“Lo scopo principale di questa Conferenza è dimostrare che la Chiesa si interessa di questa problematica in tutte le parti del mondo”, spiega a Vatican News, padre Hans Zollner, il gesuita tedesco membro della Commissione pontificia e presidente del Centro per la protezione dei Minori della Gregoriana, ora diventato Istituto di Antropologia, studi interdisciplinari sulla dignità umana e sulla cura dei vulnerabili. “È la prima volta che viene organizzato un evento di tale spessore, con una partecipazione dell’intera Europa centro orientale. Vogliamo che queste persone, le loro istituzioni, le Conferenze episcopali, gli ordini religiosi, le scuole e le università cattoliche, ma anche gli asili, come pure tutta l’organizzazione pastorale siano informati sullo status quo delle accuse e su come trattare le vittime, come collaborare con loro, come prevenire l’abuso prima che nasca. E certamente si vuole offrire un incoraggiamento a rinforzare tutto ciò che possa evitare che l’abuso si consumi”.
Guardando al futuro
Già da adesso gli organizzatori della Conferenza guardano al futuro e alle iniziative concrete che si vorrebbero realizzare appena terminato il summit di Varsavia: “Abbiamo in mente – spiega Zollner - di chiedere a tutte le Chiese locali, romano-cattoliche, ma anche le greco-cattoliche e le cosiddette uniate, di produrre ogni anno un rapporto sullo stato del lavoro di prevenzione, sul numero di accuse ed anche, per quanto possibile, sulle condanne eventualmente pronunciate. Quindi - aggiunge - vogliamo chiedere una collaborazione anche a medio-lungo termine affinché sappiamo come si presenta la situazione e così accompagnare attivamente questo lavoro. Lavoro che non sarà un cammino che finisce domani o dopodomani, ma sicuramente prenderà tempo ed energia, ancora nel futuro”.
Formazione e linee guida: passi già compiuti da implementare
Intanto, spiega il presidente dell’Istituto di Antropologia, passi avanti sono stati già fatti, per quanto questi vadano meglio implementati. “So che in alcune zone, per esempio in Ucraina, Croazia, Slovacchia, alcune università cattoliche hanno istituito, in collaborazione con il nostro Istituto di Antropologia della Gregoriana, una formazione per agenti pastorali – sacerdoti, religiosi e religiose – nel Paese. Tutte le Conferenze episcopali, poi, hanno dovuto abbozzare e promulgare linee guida sulle tematiche del trattamento delle vittime, del confronto degli abusatori, delle misure di prevenzione. Questo però – sottolinea il gesuita - è ancora sulla carta e quindi in molti Paesi devono concretizzare i passi per implementare ciò che è già stato formulato”. Con la Conferenza di Varsavia si vuole “spingere” pertanto ad “una maggiore presa di coscienza ed un maggiore rafforzamento” della volontà concreta di “fare ciò che è necessario, affinché – dice Zollner - bambini e adulti vulnerabili siano protetti all’interno della Chiesa e nella società”.
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