Un padiglione della Santa Sede all’Expo di Dubai
VATICAN NEWS
E’ il Pontificio Consiglio della Cultura ad animare il Padiglione della Santa Sede all’Expo di Dubai sul tema: “Connecting Minds, Creating the Future”, “Connettere le Menti, Creare il Futuro. Da oggi fino al 31 marzo 2022 – si legge in un comunicato del dicastero vaticano – il Padiglione, realizzato nel segno della sobrietà e animato dalla Gioventù francescana, intende essere “un incontro tra estetica, scienza e fede sotto l’insegna della fraternità e del dialogo interculturale e interreligioso”. Presente il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, alla cerimonia di apertura. Il 19 marzo 2022 si celebrerà la Giornata Nazionale della Santa Sede.
I simboli del Padiglione
Scelti come simboli due incontri storici: quello tra san Francesco e il Sultano Malik Al-Kāmil, avvenuto 800 anni fa, e quello di Papa Francesco con il Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyib, ad Abu Dhabi, il 4 febbraio 2019. ll desiderio del Papa “è di dare continuità alla Dichiarazione sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune”.
Nella prima Esposizione Universale celebrata in un paese del Medio Oriente a maggioranza musulmana, il Padiglione della Santa Sede – progettata da Mons. Tomasz Trafny e dall’architetto Giuseppe Di Nicola - ospita una riproduzione dell’affresco di Giotto “Francesco incontra il Sultano” presente nella Basilica di Assisi; l’esposizione dell’edizione pregiata della dichiarazione sulla fratellanza di Abu Dhabi, curata dalla Libreria editrice vaticana. L’edizione presenta un testo bilingue inglese-arabo e contiene i contributi introduttivi di H.H. Sheikh Mohammed bin Rashid Al Maktoum, Emiro di Dubai, e di Papa Francesco. Presenti anche la riproduzione della “Creazione di Adamo” di Michelangelo della Sistina, una versione digitalizzata della Torre dei Venti realizzata da NTT Data, oltre ad alcune divise della Guardia Svizzera Pontificia.
Tra i manoscritti provenienti dalla Biblioteca Apostolica Vaticana si segnala l’incipit di una traduzione araba (ca. 800-830) delle Tavole manuali di Teone Alessandrino; il Liber Abbaci di Leonardo Pisano (Fibonacci, c. 1170 – c. 1250) sull’introduzione dei numeri arabi in Occidente; e infine l’ Osservazioni sulla riforma gregoriana del calendario dell’astronomo portoghese Tomás de Orta.
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