Parolin: chi aiuta le vittime della tratta è voce profetica della Chiesa
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Giuseppe e Maria di Magdala, due volti della misericordia, due esperienze di Resurrezione possibili grazie allo sguardo di Gesù. Il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, intravede in loro quanto vissuto dalle donne cadute nella rete della tratta e poi liberate grazie all’impegno di Talitha Kum, la rete di religiose impegnate ad arginare questo crudele fenomeno. Oggi, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione delle violenze contro le donne, l'organismo mondiale delle religiose ha lanciato l’iniziativa globale "Call to Action": una chiamata all’azione che ha l’intento di “trasformare l’economia della tratta delle persone in un’economia di cura che rende tutti, specialmente le donne, più capaci di promuovere comunità sicure e fiorenti”
I volti della Resurrezione
Il cardinale Parolin ricorda che il documento è “una chiamata per tutti, per le persone di buona volontà e anche di tradizioni diverse”. La storia di Giuseppe è quanto mai attuale; venduto, tradito ma – spiega il porporato - il Signore non lo abbandonò e nemmeno “Giuseppe abbandonò il Signore”. Emblema di totale fiducia in Dio ma anche di misericordia perché perdona i fratelli. “Lo sguardo di Gesù su Maria di Magdala, che non è certo che fosse una prostituta, – sottolinea Parolin – le restituì dignità”. Maria “non era sola al momento del pentimento, gli uomini che l’avevano abusata si pentirono a loro volta, lei divenne apostola degli apostoli”.
Donne e bambini che non sono merce
Anche oggi queste storie si ripetono ma Talitha Kum ha rappresentato per molte donne e anche per i loro bambini l’occasione per tornare a vivere. “Con Talitha Kum l’impossibile diventa possibile” sono “voce profetica della Chiesa”. Da qui l’appello del cardinale Parolin a “curare, restituire dignità a chi l’ha persa, in una relazione tra pari, come sorelle che camminano insieme, avendo consapevolezza dei valori profondi che portano”. Ma l’appello è anche per “affrontare le forme della schiavitù moderna” perché in molti non vogliono vedere o perché coinvolti o perché ci guadagnano. Davanti a “donne e bambini considerati merce e schiavi non si può voltare lo sguardo – afferma Parolin – non si può essere ipocriti”. “La chiamata all’azione può e deve scuotere le coscienze”, lo sguardo di Cristo può redimere in qualsiasi momento.
Maggiore impegno
Di violenza contro le donne, il segretario di Stato vaticano aveva parlato anche a margine dell’incontro ricordando che “serve maggior impegno per estirpare il fenomeno che è in aumento. Credo che la cosa principale da fare – ha spiegato - sia agire sull’educazione dei giovani al rispetto e alla valorizzazione delle donne”. Poi sull’emergenza sanitaria ha ribadito che “la posizione della Chiesa è chiara", "vaccinarsi ha detto il Papa è un atto di amore e io tradurrei questo nel senso di un atto di responsabilità". Un riferimento poi alle cure palliative” e alla vicinanza ai malati, “uniche vie che possono salvare la dignità della persona e la sua umanità", perché "la vita va rispettata dal concepimento alla morte naturale". Infine un accenno del cardinale all’elezione del prossimo presidente della Repubblica Italiana con “l’auspicio che si metta al centro il bene del Paese".
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