#IamChurch: "Noi" non "loro", la disabilità nella vita della Chiesa
Vatican News
Il quarto video della serie #IamChurch è una riflessione del sacerdote gesuita australiano Justin Glyn, S.I. che – a partire dalla sua condizione di disabilità – affronta il tema del limite, che appartiene ad ogni essere umano.
Glyn – che ha trattato i medesimi argomenti in un numero della Civiltà Cattolica e in numerosi altri saggi – smentisce l'idea, ancora troppo diffusa, che la disabilità sia una colpa e afferma: "I nostri limiti non sono disgrazie o punizioni, ma sono parte del segreto della nostra condizione di esseri umani che, a modo loro, condividono l'immagine di Dio e insieme edificano il Corpo di Cristo". È in questa prospettiva che, parlando di disabilità nella vita della Chiesa, è possibile dire – finalmente – "Noi" e non "Loro".
Le parole di Glyn mostrano quanto sia importante la riflessione dei cristiani che vivono in prima persona tale condizione per dischiudere un approccio differente alla disabilità, sia a livello teologico che pastorale. Aiutano, inoltre, a non considerare chi vive una disabilità solo come destinatario passivo dell'attenzione della Chiesa, ma a scoprire una vocazione comune ad ogni fedele battezzato. "Non siamo chiamati alla perfezione come individui. No! Tutti noi siamo chiamati a condividere la natura limitata e vulnerabile che crediamo Cristo sia venuto a condividere con noi".
#IamChurch è un’iniziativa del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, nell’ambito dell’Anno “Famiglia Amoris Laetitia”. È un viaggio attraverso cinque video, alla scoperta di persone troppo spesso vittime della cultura dello scarto, che testimoniano un'umanità sorridente e per nulla vittimista: un volto attraente della Chiesa. Donne e uomini, laici e consacrati, teologi o semplici fedeli, che mostrano la complessità e la ricchezza del mondo della disabilità.
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