Il Papa ricorda il cardinale De Magistris: confessore dedito al bene delle anime
Tiziana Campisi – Città del Vaticano
Si è spento questa notte, a Cagliari, all’età di 95 anni, il cardinale Luigi De Magistris. In un telegramma inviato all’arcivescovo di Cagliari, monsignor Giuseppe Baturi, il Papa esprime ai familiari, al presbiterio e a tutti i fedeli la propria, vicinanza e il proprio cordoglio. “Nel ricordare questo stimato fratello che, animato da irreprensibile zelo sacerdotale, ha servito il Signore e la Chiesa con grande dedizione - aggiunge Francesco - penso con gratitudine al suo generoso impegno nella Santa Sede quale solerte e saggio collaboratore dei miei predecessori”. Il Pontefice ricorda poi l’amore per il ministero della riconciliazione che il porporato “ha sempre svolto con ammirevole assiduità, proteso al bene delle anime”, assicura la sua preghiera perché Dio “accolga questo fedele servitore nella Gerusalemme Celeste”, e imparte la sua benedizione a quanti prenderanno parte al rito esequiale. Con la morte del cardinale De Magistris il Collegio cardinalizio risulta adesso costituito da 213 porporati, di cui 119 elettori e 94 non elettori.
Le esequie
A dare la notizia del decesso del porporato un comunicato dell’arcidiocesi di Cagliari in cui la comunità diocesana, ricorda “con ammirazione e gratitudine l’intensa opera apostolica del cardinale De Magistris”, “eleva al Signore fervide preghiere affinché accolga questo suo servo fedele” e “conceda il suo conforto ai familiari e a tutti coloro che hanno goduto della sua amicizia nel tempo della sua vita terrena”. A partire dalle 15 l’apertura della camera ardente nella cattedrale di Santa Maria Assunta e di Santa Cecilia, mentre le esequie saranno celebrate giovedì 17 febbraio alle ore 11.
L’instancabile dedizione al sacramento della riconciliazione
Il cardinale De Magistris era il più anziano porporato italiano, avrebbe compiuto 96 anni il 23 febbraio. Ha speso molti anni della sua vita dedicandosi al sacramento della riconciliazione. In una intervista rilasciata a L’Osservatore Romano nel luglio del 2015, aveva affermato che per essere buoni confessori bisogna essere “colti e buoni”, avere come base “una buona formazione e poi una profonda conoscenza della teologia morale, unitamente a un atteggiamento amorevole nei confronti del penitente che non deve aver paura di confessarsi”. Sulla causa principale della disaffezione a questo sacramento diceva che “in fondo c’è l’orgoglio e quindi la presunzione di non averne bisogno nella presupposizione di essere perfetti. Infatti per confessarsi occorre riconoscere umilmente le proprie colpe e che si ha bisogno di perdono”. “In una società dove tutto viene presentato come lecito è andato perdendosi il senso del peccato - aveva affermato -; forse in parte la responsabilità è di noi sacerdoti che spesso abbiamo sostituito nella predicazione la catechesi con tante chiacchiere che poco giovano all’anima dei fedeli”.
La biografia
Nato a Cagliari, ultimogenito dei sei figli di Edmondo - chiamato dai cagliaritani il “medico dei poveri” - e di Agnese Ballero, il cardinale Luigi De Magistris ha ricevuto un’educazione improntata alla pratica quotidiana della carità verso tutti e specialmente verso i più bisognosi. Laureatosi in lettere nella sua città, si era formato, poi, al Seminario Romano ed era stato ordinato sacerdote dall’arcivescovo Paolo Botto nella cattedrale di Cagliari il 12 aprile 1952. Ha ricoperto diversi incarichi nella sua arcidiocesi e in Vaticano. Nominato vescovo titolare di Nova da Giovanni Paolo II il 6 marzo del 1996, era stato consacrato il 28 aprile dello stesso anno dal cardinale Giovanni Canestri nella collegiata di Sant’Anna del capoluogo sardo. Il 22 novembre 2001 è divenuto pro penitenziere maggiore. Nel 2003 ha lasciato gli incarichi istituzionali per raggiunti limiti di età, ma ha continuato a lavorare nella cura d’anime nelle comunità romane di San Francesco a Ripa e soprattutto di San Salvatore in Lauro. Nel 2010, per motivi di salute, è rientrato nella città natale. Accolto dall'arcivescovo Giuseppe Mani e da monsignor Arrigo Miglio (succeduto a monsignor Mani nel febbraio 2012), ha svolto, fino a pochi anni fa, il ministero di confessore nella cattedrale. È stato creato cardinale da Papa Francesco nel Concistoro del 14 febbraio 2015.
Ultimo aggiornamento ore 14.20
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