Hebdomada Papae: il Gr in latino del 5 febbraio
“HEBDÓMADA PAPAE”
Notítiae Vaticánae Latíne rédditae
Die quinto mensis Februárii anno bis millésimo vicésimo secúndo
(TÍTULI)
Summus Póntifex: durítia quaedam est depravátio, crisis ac numeri imminúti ad renovatiónem impéllunt.
Francíscus ad saeculária Institúta: facitóte ut mundus insit in Ecclésia.
Idem Póntifex: quae in Myanmár áccidunt neglígere prorsus non debémus.
Salútem plúrimam ómnibus vobis auscultántibus núntios Latína lingua prolátos dicit Márius Galgano.
(NOTÍTIAE PRAECÍPUAE)
Francíscus Papa in papáli Basílica Sancti Petri Missam una cum totíus orbis terrárum religiósis celebrávit, Die occurrénte vitae consecrátae, qui monet: “Nolíte umquam laetítiam amíttere, ita ut stímulus inhibeátur cuiúsdam fratris sororísve feriéndi dignitátem”. Sic est éffatus Póntifex per homíliam in Missa apud Basílicam Vaticánam celebráta, die vicésimo sexto interveniénte vitae consecrátae. Lóquitur Olga Sakun.
Príncipem homíliae locum obtínuit effígies Simeónis et Annae, qui, utérque senex, Dei repromissiónem compléndam exspéctant, scílicet Messíae advéntum. Quae ipsi síngula fecérunt, ea persónis consecrátis demónstrant iter, quorum est vidére, se movére, accípere, vidére scílicet – addit Francíscus – quia Dóminus ipse “signa” mittit, consideránda quidem, ut incitémur “ad renovátum vitae consecrátae exémplar coléndum”. Ex Pontífice áliquid spei obvénit, “ut vitae consecrátae renováta effígies colátur, sine durítia, quae est gravis depravátio. Per crisim, números deficiéntes, vires senescéntes, Spíritus nos monet ut nostram vitam nostrámque communitátem renovémus. Ne dissolvámus hodiérna, hestérna respiciéntes, at nos ante Dóminum ponámus, adorántes, atque óculos postulémus qui bonum vidére váleant, et Dei vias perspícere”.
Septuagínta quinque abhic annos, die áltero mensis Februárii anno millésimo nongentésimo quadragésimo séptimo, Pius duodécimus Constitutiónem Apostólicam Próvida Mater Ecclésia evulgábat, qua hanc novam consecratiónis officiális formam in Ecclésia agnoscébat. Hac hebdómada Francíscus, in epístula quadam, “sanctam laicitátem” sodálium horum Institutórum rursus confirmávit, horum denuo recénset offícia atque núntiat eórum próximae Congressiónis ópera ad finem per se esse adductúrum. Refert Rosárius Tronnolone.
Magnam prǽvidet Póntifex provocatiónem ad Institúta attinéntem, quae inter “saeculárem condiciónem et consecratiónem necessitúdinem” contíngit: quod consecráti estis, ex fácili – inquit – “religiósis aequámini”, sed “vélimus ut vestra initiális prophétia, in primis baptísmi charácter, qui saeculária laicália Institúta desígnat, vos denótet”. Baptísmum – confírmat Póntifex – cuiúsvis consecratiónis est fons, quod éfficit ut “ad Christum pertineámus” ideóque “sancti” simus. Per Baptísmum enim – aútumat Francíscus – “in communióne mansúra cum Deo et inter nos sístimus”.
(NOTÍTIAE BREVÍSSIMAE)
Mónuit Póntifex rursus de reconciliatióne in Myanmár agénda, ubi subitánea rerum convérsio superióris anni atque discrímen quod áttulit coronárium virus calamitóse hómines oeconomicámque condiciónem affecérunt.
Páucos ante dies quam Ludi hiemáles Pekíni inauguréntur, vária certámina in terrárum orbe coniúncto ac paténti magnópere exístimat Francíscus: ex athlétis inhabílibus exémplum óritur ut praeiudícia et metus posthabeántur atque ab athletárum perfugarúmque narratiónibus ánimus sumátur ad néminem deseréndum.
Quasdam res gestas bréviter narrávimus, eásdem novas próxima hebdómada.
“HEBDOMADA PAPAE”
Notitiae Vaticanae Latine redditae
5 febbraio 2022
(TITOLI)
Il Papa: la rigidità è una perversione, crisi e calo dei numeri invitano a rinnovarsi
Francesco agli Istituti secolari: rendete presente il mondo nella Chiesa
Il Pontefice: sul Myanmar non possiamo voltarci da un’altra parte
Un cordiale benvenuto a tutti voi da Mario Galgano e bentrovati a questa edizione del notiziario in lingua latina.
(SERVIZI)
Papa Francesco ha celebrato a San Pietro la Messa con i religiosi di tutto il mondo per la Giornata della vita consacrata e raccomanda: “Non perdere mai la gioia così da spegnere la tentazione di ferire la dignità di qualche sorella o fratello.” Lo ha detto il Papa, pronunciando l’omelia nel corso della Messa per la XXVI Giornata della Vita Consacrata celebrata nella Basilica Vaticana. Ce ne parla Olga Sakun.
L’omelia era tutta incentrata sulla figura di Simeone e Anna, "due anziani" che attendono il compiersi della promessa di Dio: la venuta del Messia. In particolare sono i loro gesti a indicare il cammino dei consacrati: vedere, muoversi, accogliere. Vedere, sottolinea Francesco, perché è il Signore stesso a mandare “segnali” da osservare per invitarci “a coltivare una visione rinnovata della vita consacrata”. Dal Papa è arrivato anche uno sguardo di speranza per “coltivare una visione rinnovata della vita consacrata, senza rigidità che è una grave perversione. Attraverso le crisi, i numeri che mancano, le forze che vengono meno, lo Spirito invita a rinnovare la nostra vita e le nostre comunità. Non sprechiamo l’oggi guardando a ieri, ma mettiamoci davanti al Signore, in adorazione, e domandiamo occhi che sappiano vedere il bene e scorgere le vie di Dio”.
Settantacinque anni fa, il 2 febbraio del 1947, Pio XII pubblicava la Costituzione Apostolica Provida Mater Ecclesia, con cui riconosceva questa nuova forma di consacrazione ufficiale nella Chiesa. Questa settimana Francesco, in una Lettera, ha rilanciato la “laicità santa” dei membri di questi Istituti, ne ridelinea i compiti e annuncia che chiuderà personalmente i lavori della loro prossima Assemblea. Il servizio di Rosario Tronnolone.
La sfida grande che il Papa intravede per gli Istituti è nel “rapporto tra secolarità e consacrazione”: per la consacrazione, spiega - è facile “assimilarvi ai religiosi”, ma “vorrei che la vostra profezia iniziale, in particolare il carattere battesimale che connota gli Istituti secolari laicali, vi caratterizzi”. È il battesimo - ribadisce il Papa - la sorgente di ogni forma di consacrazione: esso ci fa “appartenere a Cristo” e dunque “santi”. È con il battesimo infatti che - afferma Francesco - “siamo fondati in una comunione intramontabile con Dio e tra di noi”.
(NOTIZIE)
Il Papa ha lanciato un nuovo appello per la riconciliazione nel Myanmar, dove il colpo di Stato avvenuto un anno fa e la crisi provocata dalla pandemia hanno avuto un effetto devastante sul versante umanitario e sulla situazione economica.
A pochi giorni dall’inaugurazione dei Giochi invernali di Pechino, Francesco sottolinea l’importanza delle varie discipline agonistiche nel rendere il mondo unito e aperto: dagli atleti con disabilità un esempio per superare pregiudizi e timori e dalle storie degli atleti rifugiati l’incoraggiamento a non lasciare nessuno indietro.
È tutto per questa edizione, alla prossima settimana.
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