Francesco saluta la Maratona di Roma, iniziativa di solidarietà
Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano
"Mi congratulo con voi", così Francesco si è rivolto ai partecipanti alla 27ma Run Rome The Marathon che quest'anno, come ricordato dal Papa, per iniziativa di Athletica Vaticana ha visto numerosi atleti "coinvolti in iniziative di solidarietà con le persone che in città vivono nel bisogno".
La Messa dal maratoneta
Una grande invocazione per giungere subito alla pace in Ucraina era stata lanciata, sabato sera, dalla Chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo, a Roma, nel corso della Messa del maratoneta, alla vigilia della maratona, su iniziativa di Athletica Vaticana. A presiedere la celebrazione, monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati.
Lo sport per il dialogo e la pace
“La Messa – avevano spiegato in precedenza gli organizzatori - sarà l’occasione per una preghiera della pace e per rilanciare lo sport come esperienza di fraternità e inclusione”. E su questo è tornato l’arcivescovo quando ha sottolineato come “oggi fare sport in Ucraina” non sia possibile, ma che “Athletica Vaticana, suggerisce lo stile di costruire ponti di dialogo e di pace attraverso lo sport”. Il presule ha quindi rilanciato i valori fondanti dello sport, tra inclusione, solidarietà e amicizia, che sono ancor più decisivi in un momento storico così tragico.
La preghiera di Viktoria
Ad alternarsi nelle letture e nelle preghiere atleti, professionisti e amatori. Al termine, a dare voce alla Preghiera del maratoneta è stata l’atleta ucraina Viktoria Gudyma, fuggita nei giorni scorsi da Kiev assieme al figlio di 10 anni, Leonardo, ora rifugiata in Polonia e accolta da Roma Athletica Vaticana e dagli organizzatori della Maratona, alla quale Viktoria ha preso parte avvolta nella bandiera ucraina. “Ho corso per la libertà e perché la guerra non deve stravolgere le nostre vite” ha detto Viktoriia all’arrivo, dopo aver stabilito con 3h28’ il suo primato personale. “Ho portato nel cuore la mia gente – ha quindi aggiunto – che sta morendo e che sta soffrendo perché non muoia la nostra speranza di pace e di libertà”. Con lei hanno corso il sacerdote statunitense don Kyle Poje e 30 podisti di Athletica Vaticana. Le 4 staffette “vaticane” avevano per nome le encicliche di Papa Francesco - “Fratelli tutti”, “Laudato si’” e “Lumen fidei”, e della sua esortazione apostolica per i giovani “Christus vivit”. “
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