Morto al Cairo il cardinale Naguib
Tiziana Campisi - Città del Vaticano
È scomparso stanotte al Cairo il cardinale egiziano Antonios Naguib, patriarca emerito di Alessandria dei copti. Aveva compiuto 87 anni il 18 marzo scorso. Con la sua morte il Collegio cardinalizio risulta adesso costituito da 211 cardinali, di cui 119 elettori e 92 non elettori. Il porporato si è spento nell’ospedale italiano della capitale egiziana, dove era ricoverato nel reparto di terapia intensiva a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute. Era nato nel 1935 a Samalout, nell’eparchia di Minya dei copti. Ordinato sacerdote il 30 ottobre 1960, era stato nominato vescovo di Minya dei copti il 26 luglio 1977, aveva rinunciato al governo pastorale il 29 settembre 2002 per motivi di salute. Era stato poi eletto patriarca di Alessandria dei copti il 30 marzo 2006. Benedetto XVI gli aveva concesso la ecclesiastica communio il 7 aprile successivo. E nel concistoro del 20 novembre 2010 lo aveva creato e pubblicato cardinale.
Gli anni della Primavera araba
In una intervista concessa alla Radio Vaticana nel 2011, commentando “i fatti di piazza Tahrir”, al Cairo, le proteste che chiedevano riforme politiche e sociali e le dimissioni del presidente Hosni Mubarak, il cardinale Naguib aveva affermato che il rinnovamento reclamato dai giovani rischiava di naufragare se non fosse venuto meno il fondamentalismo. Il porporato evidenziava inoltre la necessità di distinguere la sfera politica e quella religiosa e intravedeva un bivio per l’Egitto: la strada della democrazia, civile e moderna da una parte e quella del fondamentalismo islamico dall’altra. Il 12 gennaio 2013 aveva rinunciato al governo pastorale del patriarcato e nel marzo successivo aveva partecipato al conclave che ha eletto Papa Francesco.
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