Ucraina, Parolin al Tg Com: la Santa Sede sempre disponibile a mediare
Adriana Masotti - Città del Vaticano
Il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, ribadisce la disponibilità della Santa Sede a fare tutto il possibile per mediare al fine di porre fine al conflitto in Ucraina, una disponibilità di cui Papa Francesco stesso ha parlato, e che rimane valida. Il porporato afferma di averne discusso personalmente nei giorni scorsi con il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov. Da parte russa, continua il porporato, pur avendo preso atto della proposta, “non ci sono stati segnali finora” propensi ad avvalersi dell'opportunità. Il cardinale precisa anche che "non è importante che si accetti l'offerta della Santa Sede, ma l'importante è che, in qualunque modo, si giunga a porre fine a tutto quello che sta avvenendo", e dice di sperare che i contatti in corso e le altre mediazioni in campo possano concludersi positivamente.
In tanti per la pace
D'altra parte, afferma Parolin, la Chiesa sta facendo molto: i ripetuti appelli del Papa, le iniziative di preghiera, la solidarietà, i continui contatti con il nunzio a Kiev. Il cardinale segretario di Stato vaticano sottolinea anche l'importanza delle tante manifestazioni che chiedono la fine del conflitto in Ucraina, ricordando che il Pontefice all'Angelus di oggi ha detto di unirsi “alla gente comune per chiedere la fine della guerra". E anche in Russia, osserva il cardinale, ci sono tanti movimenti per la pace e questo è un segno di speranza.
Il dolore del Papa e di tutti
Ancora, commentando le parole di Papa Francesco all'Angelus di questa domenica, il segretario di Stato vaticano ha detto di essere rimasto impressionato anche dalla sua espressione. Non solo le parole, ha detto, sono state particolarmente forti, particolarmente incisive, ma il Papa è sembrato particolarmente addolorato e non può che essere che così. Siamo tutti addolorati e sgomenti, ha affermato, di fronte a questa guerra che non ha nessun senso.
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