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L'intervento del cardinale O'Malley alla conferenza stampa in Sala Marconi L'intervento del cardinale O'Malley alla conferenza stampa in Sala Marconi

O'Malley: mandato pieno dal Papa per la Commissione Tutela Minori

Il cardinale presidente della Pontificia Commissione che si occupa degli abusi ha sottolineato la richiesta di Francesco di un rapporto annuale sulle iniziative della Chiesa per la protezione dei più piccoli e degli adulti vulnerabili. Alla Commissione anche il mandato di aiutare le conferenze episcopali nella creazione di centri di ascolto per le vittime

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

“Il Papa ci ha dato un chiaro mandato sulle linee guida per le diocesi e gli ordini religiosi in tema di abusi sui minori. La nostra priorità è incontrare i sopravvissuti e il nostro compito è supervisionare, promuovere, incoraggiare e riferire a lui sui progressi compiuti nell'adempimento dei mandati contenuti nel Motu Proprio Vos Estis Lux Mundi". Così il cardinale Sean Patrick O’Malley, arcivescovo metropolita di Boston e presidente della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, riassume con i giornalisti i temi principali dell’udienza con Papa al termine dell’assemblea plenaria della Commissione.

Protezione dei minori al centro del governo della Chiesa 

Il porporato statunitense, che incontra i media nella Sala Marconi di Palazzo Pio, sede di Vatican News e Radio Vaticana, spiega come la nuova Costituzione apostolica Praedicate Evangelium sulla Curia romana, mostri come Francesco “abbia posto il tema della protezione dell'infanzia e di chi è vulnerabile al centro del governo  della Chiesa”. E ha dato alla commissione “un mandato molto chiaro di animare l'intera Chiesa dall'interno della Curia romana sul tema della tutela dei bambini”.

Accoglienza a porte aperte ai sopravvissuti gli abusi

Il cardinale O’Malley ricorda come Francesco abbia sottolineato che i sopravvissuti agli abusi debbano ricevere “un'accoglienza e una porta aperta quando si appellano alla Chiesa locale nel loro Paese”. E questa deve essere una priorità in tutta la Chiesa. Afferma che la Commissione lavorerà a tal fine incoraggiando le Chiese locali a istituire servizi di sostegno ai sopravvissuti a livello nazionale, come richiesto nel nel maggio 2019 da Vos Estis Lux Mundi

Il pericolo tratta per i minori ucraini soli

E sottolinea anche la vicinanza della Commissione al dramma dei bambini non accompagnati che fuggono dall’Ucraina attraversando da soli le frontiere, con il rischio di rimanere vittime del traffico di minori. Due membri della commissione accanto a lui in conferenza stampa, il brasiliano Nelson Giovannelli Rosendo Dos Santos e il cileno-statunitense Juan Carlos Cruz, hanno da poco visitato l'Ucraina per aiutare ad affrontare questa crisi e per garantire ai minori protezione.

Una commissione indipendente e autonoma, ma nella Curia

Il cardinale presidente ribadisce l’indipendenza della commissione, anche se ora, per la nuova Costituzione apostolica Praedicate Evangelium, fa parte della Curia, inserita della Congregazione per la Dottrina della Fede. Ma il presidente, il segretario e lo staff comunicano direttamente con il Papa, assicura O’Malley, anche se legati alla Congregazione. Era infatti necessario ancorare la commissione ad un apposito ufficio vaticano, poiché non poteva rimanere una sorta di entità satellite.

L'intervento del cardinale Sean Patrick O'Malley
L'intervento del cardinale Sean Patrick O'Malley

Le altre voci in Sala Marconi dopo l'udienza col Papa

Dopo il cardinale, intervengono il segretario padre Andrew Small e i membri della Commissione, Nelson Giovannelli Rosendo Dos Santos, brasiliano, inserito anche nella Commissione per la Tutela dei Minori della sua conferenza episcopale, e Jean Carlos Cruz, cileno, dirigente nelle comunicazioni, che porta la voce e la terribile testimonianza di una vittima di abusi.

Small: l'impegno per i centri di ascolto e il report annuale

Il segretario, religioso inglese della Congregazione degli Oblati di Maria Immacolata, spiega che il Pontefice ha fornito una chiave interpretativa nella costituzione apostolica pubblicata a marzo. Ha sottolineato l’autonomia e l’indipendenza della Commissione, “che ha una struttura unica, con il presidente che è direttamente nominato dal Papa”.  Il legame con un dicastero che si occupa di dottrina e morale, offre, per padre Small, “una protezione proattiva della dignità umana”. Papa Francesco ha chiesto alla commissione di presentare un rapporto annuale sullo status della Chiesa nella tutela dei minori e questo, ha sottolineato, è “un concetto affascinante”. L’incontro con i vescovi che verranno in Vaticano per le visite ad Limina, sarà una delle occasioni utili per raccogliere informazioni da inserire in questo rapporto annuale. Infine Francesco invita tutte le conferenze episcopali del mondo a implementare i centri di ascolto per le vittime, i sopravvissuti gli abusi, per sostenerli nella loro guarigione dalle gravi ferite subite. “Il nostro primo compito – ribadisce il segretario della commissione -  è ricostruire la fiducia”. Ecco come padre Andrew Small, parla di questi temi a Vatican News.

Ascolta l'intervista a padre Andrew Small (Commissione Tutela Minori)

Cosa sottolineate dell'intervento del Papa all'udienza alla vostra Commissione a conclusione dell’assemblea plenaria?

Il Papa ha toccato tre punti molto forti, in questa nuova fase della Commissione per la Tutela dei Minori che lui ha presentato nella costituzione apostolica Praedicate Evangelium, come parte del nuovo Dicastero per la Dottrina della fede. Prima di tutto ha detto che c'è l'autonomia della Commissione e l’indipendenza. c'è un presidente delegato e nominato dal Papa. Lui vuole certamente una vicinanza al lavoro della sezione dottrinale, la seconda sezione della Dottrina della Fede. Poi, seconda cosa, ha chiesto un rapporto, perché lui vuol sapere. Ci sono tante cose che la Chiesa sta facendo che restano quasi invisibili, perché non le mettiamo insieme. Ma ci sono anche tante cose da fare. Questo rapporto annuale o biennale potrà presentare le sfide che ancora dobbiamo affrontare. Il terzo punto sono i bisogni immediati: ci sono persone sopravvissute, vittime di abusi, che hanno bisogno d'aiuto, dell’accoglienza, della compassione della Chiesa e dei pastori. E il motu proprio Vos estis lux mundi chiede di creare questi centri di accoglienza e lui ha detto che è compito della Commissione di controllare la messa in pratica di questa rete di centri di accoglienza, compassione e terapie, che ancora manca nella Chiesa.

Il segretario della commissione, padre Andrew Small, secondo da sinistra accanto al cardinale O'Malley
Il segretario della commissione, padre Andrew Small, secondo da sinistra accanto al cardinale O'Malley

E dalle vostre informazioni, quante sono le diocesi che hanno già creato questi centri di ascolto e quante li stanno per creare?

È ancora presto. Il Papa ci ha appena dato il mandato ed è la prima volta che la Commissione ha un impegno formale che viene da Vos estis lux mundi. Adesso la Commissione inizierà a lavorare.

Vi serviranno anche nuovi fondi per realizzare questi rapporti e questo controllo che il Papa vi chiede…

Abbiamo il nostro budget fornito della Santa Sede ed è importante che la Chiesa stessa fornisca questi fondi anche per il personale. Certamente abbiamo ricevuto un incremento di fondi per il nostro budget per aumentare il personale. Credo che forse è l'unico dipartimento della Curia che ha ricevuto un aumento nel suo budget…

Quindi ci possiamo aspettare un nuovo report ogni anno?

È quello che ci chiede il Papa. Non so se quest’anno riusciremo entro dicembre, visto che siamo già a maggio. Ma sicuramente dobbiamo essere chiari con i dicasteri e le conferenze episcopali,  e secondo me dobbiamo cominciare dalle linee guida, per capire quali conferenze episcopali le hanno fissate, se sono nuove o sono vecchie, per quanti anni sono state fissate. È un grande lavoro, ma è il lavoro della Commissione, con i nostri esperti, che sono esperti in questo.

Giovannelli: in Brasile per creare presto centri di ascolto

Nel suo intervento, il brasiliano Nelson Giovannelli Rosendo Dos Santos sottolinea come la commissione vaticana gli abbia chiesto di realizzare in Brasile un progetto pilota di un centro di ascolto per le vittime di abusi, come quelli che già esistono nei Paesi anglofoni e in Italia. “È importante - spiega - offrire alle vittime uno spazio perché siano ascoltate dalla Chiesa”. Nella "Fazenda da Esperanza" che Giovannelli ha fondato 38 anni fa con un gruppo di amici, per aiutare i giovani a uscire da ogni dipendenza ed emarginazione, racconta, “dei 4 mila giovani e adulti presenti, il 50% ha subito abusi in famiglia o da membri della Chiesa”. Nelson sta lavorando per creare anche in Brasile un “Consiglio delle vittime”, per fare in modo “che la loro voce sia ascoltata dalle gerarchie della Chiesa”. Non è facile, confida “raccogliere la testimonianza di chi ha subito abusi da persone alle quali si era affidato, è una conversione anche per me, come membro della Chiesa”. Oggi, conclude, “Il Papa ci ha detto che abbiamo il mandato di sollecitare le conferenze episcopali per la creazione di questi centri di ascolto, e questo mi da’ coraggio nel proseguire nel lavoro”.

Juan Carlos Cruz (Cile), la voce dei sopravvissuti

Infine Juan Carlos Cruz, dal Cile, che rappresenta nella Commissione i sopravvissuti agli abusi, sottolinea che è importante che i media parlino di queste violenze, “perché non è finita” , anche se è vero che quella che emerge è solo la punta dell’iceberg. “È importante che le Conferenze episcopali aprano questi uffici dove le vittime possono - spiega - e dobbiamo fare rapporto alla Santa Sede su questo lavoro di creazione dei centri”. Anche la trasparenza nell’opera delle diocesi è fondamentale. “I sopravvissuti ci chiedono - racconta Cruz - dov’è il mio caso? E nessuno risponde. Non sono esperti di questioni legali, e chiedono dov’è finito il loro caso. Come aiutarli? Il silenzio non è umano e non è giusto”.

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29 aprile 2022, 16:00