Una Chiesa vicina e prossima anche a Roma
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Inviati nelle scorse settimane nell’Ucraina, devastata dalla guerra, per offrire la mano tesa della Chiesa, il cardinale Michael Czerny, prefetto ad interim del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, e il cardinale Konrad Krajewski, Elemosiniere pontificio, continuano la missione affidata dal Papa, stando accanto a chi ha bisogno.
Il camper e l’ambulanza dell’Elemosineria
Sull’Ardeatina, in alcuni locali dismessi accanto alla Fondazione Santa Lucia poi risistemati da alcuni volontari, stamani sono arrivati il camper e l’ambulanza dell’Elemosineria apostolica insieme a molti medici: otorini, geriatri, oculisti e tanti altri per la Giornata della salute. “Verso le periferie e verso l’altro” è il mandato che molti dottori, infermieri, studenti in medicina hanno accolto e che oggi lì si fa concretezza per offrire gratuitamente tamponi, farmaci, visite mediche, cure primarie e anche una colazione ma per chi ha bisogno di un pacco viveri. Già 30 famiglie ogni settimana li ricevono dalle mani dei volontari.
L’esercito della pace
Il cardinale Czerny ha offerto la sua vicinanza celebrando la Messa nella Basilica di Santa Sofia a Roma, cuore della solidarietà di tanti italiani nei confronti degli ucraini. Nell’omelia ha ricordato i suoi viaggi che lo hanno portato ad entrare nel Paese dell’est Europa devastato dal conflitto con la Russia. “Sono contento di celebrare con voi, perché per via della guerra che il vostro popolo sta attraversando - ha spiegato - ho potuto vedere, non direttamente nelle regioni del conflitto ma negli occhi delle donne e dei bambini che ho incontrato: persone in fuga, sradicate, smarrite, che in uno zaino o in una borsa della spesa portano tutto quello che è loro rimasto”. “Alla frontiera ungherese e slovacca, ho visto tante persone impegnate a fare la pace, avvicinandosi ai profughi, proprio mentre i soldati sono impegnati a fare la guerra. Coloro che accolgono sono un vero esercito di pace che si è mobilitato per le iniziative di accoglienza e solidarietà”. L’invito del cardinale Czerny è stato quello di aggrapparsi alle promesse di Dio che mai deludono perché “promesse di vita”.
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