La partita amichevole per dare un calcio alle difficoltà delle piccole isole
Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
Si gioca oggi alle 18.30, al Trastevere Stadium, in Via Vitellia a Roma. Ingresso gratuito con un arbitro d’eccezione: Paolo Valeri, categoria internazionale con oltre 200 gare dirette in Serie A. Le fatiche dell’impegno agonistico non impediranno ai calciatori di mancare all’appuntamento con Papa Francesco che li riceverà in Vaticano il giorno successivo. A rendere possibile l’organizzazione della partita sono state la Lega Nazionale Dilettanti, la Lega Pro e il Trastevere Calcio.
Non più isolati
E’ l’Isola d’Elba, la più grande delle piccole isole italiane, che si è fatta promotrice dell’evento, a nome di tutte le 87 “consorelle” e dei 240 mila abitanti che vi vivono, scrivendo direttamente al Papa. Non è solo lo spopolamento di questi territori meravigliosi, meta d’estate del turismo – afferma Gaetano D’Auria, presidente della squadra elbana nell’intervista a Radio Vaticana-Vatican News – ma anche le difficoltà che i giovani incontrano nella frequenza della scuola (per le superiori bisogna andare quasi sempre in “continente”), nella sanità, nei trasporti e nel far fronte alla burocrazia amministrativa.
La vicinanza del Papa ai mondi dimenticati
Dice monsignor Melchor Sánchez de Toca, sotto-segretario del Pontificio Consiglio della Cultura, presieduto dal cardinale Gianfranco Ravasi: “Nella Bibbia le isole rappresentano i mondi lontani e dimenticati, i confini del mondo. Ma sono oggetto di speciale attenzione da parte di Dio, che non manca di inviare a loro i suoi messaggeri per portare la buona notizia. Con questa partita di calcio vogliamo testimoniare la vicinanza del Papa e della Chiesa a tutte le isole, vicine e lontane, piccoli e grandi”. Ancora una volta è Athletica Vaticana, l’organismo a cui fa capo l’attività agonistica della Città del Vaticano, afferma a Radio Vaticana-Vatican News il presidente, Giampaolo Mattei – a farsi promotrice, secondo i desideri di Francesco, nel mettere su una squadra che si possa realmente definire “Fratelli tutti”.
Della squadra del Papa fanno parte non solo dipendenti vaticani, ricorda Mattei, ma anche profughi, di varia nazionalità giunti in Italia attraverso i corridoi umanitari. Giocheranno la partita anche alcuni ragazzi ucraini.
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