Gallagher a Bucha e a Vorzel, luoghi simbolo della violenza della guerra
Stefano Leszczynski - Kiev
Bucha, Vorzel, Irpen sono questi nomi delle città divenuti simbolo degli orrori del conflitto in Ucraina. Luoghi che monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i rapporti con gli Stati, visita oggi accompagnato dal nunzio nel Paese, monsignor Visvaldas Kulbokas. Toccante la preghiera davanti la fossa comune nei pressi della chiesa ortodossa di Sant'Andrea, sono circa 100 i corpi esumati senza nome e tra questi ci sono anche dei bambini. Gallagher ha fatto tappa anche al seminario di Vorzel che era stato occupato e devastato dalle truppe russe. A colpire sono i resti di una statua della Madonna, danneggiata dalle schegge di una bomba.
L’omaggio al monumento dei caduti
In programma l'incontro con il ministro degli affari esteri Dmytro Kuleba e una cerimonia presso il monumento della memoria dei caduti per l’Ucraina. C'è grande attesa per la conferenza stampa che seguirà questo incontro istituzionale e che fa seguito a quello già avvenuto in Vaticano.
Nella giornata di ieri monsignor Gallagher ha incontrato Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore di Kiev, della chiesa greco-cattolica ucraina presso la cattedrale della Resurrezione. Qui ha fatto seguito un breve colloquio riservato. L’arcivescovo Shevchuk ha rievocato i giorni più bui del conflitto e “l’eroica difesa” della città da parte dei suoi abitanti.
La vicinanza del Papa
Il segretario per i rapporti con gli Stati ha voluto ribadire la vicinanza del Papa, testimoniata proprio dalla sua presenza a Kiev e gli sforzi che si stanno mettendo in atto per favorire ogni possibile dialogo che porti alla pace. Sul terreno nella regione di Kiev la situazione appare tranquilla anche se le giornate vengono squarciate, a intermittenza, da quelli che sono i continui allarmi anti-aerei.
(ultimo aggiornamento, 20 maggio h. 16.52)
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