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Gallagher giunto in Ucraina, comincia la missione di pace

È iniziata la visita del segretario per i Rapporti con gli Stati nel Paese teatro di guerra da quasi tre mesi. Un viaggio per esprimere vicinanza alla popolazione provata dal conflitto, sullo sfondo del 30 anni di relazioni diplomatiche di Kiev con la Santa Sede

Vatican News 

Visitare i luoghi colpiti dalla guerra per portare la vicinanza di Papa Francesco e della Santa Sede. È la missione che il segretario per i Rapporti con gli Stati, l'arcivescovo Paul Richard Gallagher, ha iniziato qualche ora fa. Il presule ha raggiunto il valico al confine polacco-ucraino di Korczowa, dove è stato accolto dall’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede Andriy Yurash e dall’arcivescovo di Leopoli monsignor Mocrzycki. 

Il tweet della Segreteria di Stato
Il tweet della Segreteria di Stato

Ieri, in un tweet sull'account della Segreteria di Stato @TerzaLoggia, il viaggio veniva annunciato con la sottolineatura del 30.mo anniversario dei rapporti diplomatici tra il Vaticano e il Paese est europeo. Un viaggio - si legge nel tweet - per riaffermare “l'importanza del dialogo per ristabilire la pace”.

Tra le città che saranno toccate ci sono Leopoli e Kiev. Nella prima sono previsti diversi appuntamenti. Mercoledì 18 ci sarà l’incontro con monsignor Igor Vozniak, arcivescovo greco-cattolico di Leopoli, a seguire la visita in una struttura di accoglienza per profughi.

Giovedì 19 maggio, prima il colloquio con il presidente della regione di Leopoli, Maksym Kozytskyy, poi l’incontro con Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina, e con il presidente della Conferenza episcopale polacca monsignor Stanisław Gądecki.

Monsignor Gallagher aveva già parlato del suo imminente viaggio in un’intervista televisiva, realizzata la scorsa settimana, durante la trasmissione Rai “Tg2 post”. Nel corso dei venti minuti di colloquio il presule aveva toccato diversi temi, dalla guerra in Ucraina, al riarmo, ai riflessi internazionali ed ecumenici del conflitto. Il viaggio, aveva chiarito, era stato già stabilito prima di Pasqua e poi posticipato per motivi di salute. Il segretario per i Rapporti con gli Stati aveva sottolineato più volte che la Santa Sede appoggia ogni tentativo di dialogo per favorire un'intesa e cercare una soluzione. Le parole, aveva detto, hanno un grande peso nell’azione diplomatica, specie se da esse dipende la “vita delle persone”. Occorre evitare il rischio di strumentalizzazioni e restaurare "schiettezza e sincerità".

Aggiornamento: 18 maggio - ore 12.30

 

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17 maggio 2022, 12:56